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Sportivi agonisti fermati dal Coronavirus: "Campionati interrotti, un duro colpo, ma non perdiamo la motivazione"

Come è cambiata la vita degli agonisti in questo tempo di emergenza Covid-19. Dalle squadre di nuoto ai campioni di karate e pattinaggio, i racconti di alcuni sportivi a Romatoday

In questo periodo di emergenza Coronavirus e di permanenza a casa, sono tanti coloro che stanno continuando ad allenarsi in modalità virtuale, attraverso coaching online, video-lezioni su Youtube, dirette Facebook. C'è anche chi si sta avvicinando (o riavvicinando dopo tempo) all'attività fisica, trovando in quest'ultima un passatempo divertente e salutare. Non è lo stesso per gli atleti agonisti per i quali lo sport è un'esigenza, una ragione di vita, spesso una professione.

Le restrizioni necessarie imposte dal governo hanno portato tutti i centri sportivi, le palestre, le piscine a chiudere. Non solo: hanno interrotto campionati in corso, annullato i prossimi appuntamenti sportivi e, per molti questo, ha significato un colpo duro, fisicamente, ma ancor prima psicologicamente. Abbiamo raccolto le testimonianze e le impressioni di agonisti e di allenatori di squadre sportive romane di alto livello che hanno dovuto reagire in fretta a questo trauma e trovare una nuova modalità di allenamento e di supporto psicologico a distanza.

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Atleti agonisti ai tempi del Coronavirus: le testimonianze

"La prima preoccupazione è stata quella di continuare ad alimentare un legame per non tralasciare l'aspetto psicologico, la motivazione dei nostrti atleti", ha raccontato a Romatoday Fabio Suriano, allenatore della scuola agonistica di nuoto giovanile che si allena presso il centro sportivo Augustea. Bambini e ragazzi fino ai 20 anni che, da un giorno all'altro, si sono visti chiudere la loro piscina di riferimento. "Insieme al team di allenatori abbiamo immediatamente organizzato dei programi di lavoro, alternando sedute di corsa aerobica in casa a corpo libero, quindi lavori di forza esplosiva, addominali, dorsali, sempre intervallati da recupero attivo con lo stretching". L'unico modo per impostare un mantenimento in questo tempo.

"L'emergenza Coronavirus ha interrotto bruscamente le finali regionali - ci racconta l'allenatore della squadra agonistica di nuoto romana -uno degli appuntamenti più importanti dell'anno. Inoltre ci sono atleti che avevano fatto dei tempi per i campionati italiani, dopo tantissimi sacrifici, e la loro fatica per ora è valsa a nulla. Ma compito di noi allenatori sarà quello di continuare a curarli, a motivarli, per non farli scoraggiare e non portarli a lasciare questo sport al rientro alla normalità".

I nuotatori non sono gli unici ad aver dovuto cambiare le loro abitudini in questo tempo, anche chi solitamente si allena su 8 ruote, ha dovuto rivedere le proprie giornate da sportivo. Abbiamo contattato telefonicamente Luca Lucaroni, pattinatore a rotelle, campione mondiale in carica sia nella specialità singolo che in coppia artistico. Da un giorno all'altro Luca ha dovuto riporre i pattini, suoi alleati e compagni di vita ormai da tantissimi anni, continuando comunque ad allenarsi regolarmente per non mandare all'aria tutti i sacrifici fatti: "Cerco di mantenermi più attivo possibile, con un ritmo abbastanza alto. Mi alleno due volte al giorno, lavorando su potenziamento, equilibrio, elasticità, rapidità. Ogni tanto eseguo anche dei salti senza pattini per mantenere quella sensazione dell'aria". Le restrizioni rigide imposte dall'emergenza Covid-19 sono state un fulmine a ciel sereno per Lucaroni che si stava preparando al Campionato regionale dei primi di aprile a Scanno e ad una nuova "World Cup" organizzata dalla Federazione: "Era una novità assoluta, ero felice di poterla fare, ma purtroppo è stata annullata". Il pluricampione romano, tesserato con l'Asd Polisportiva La Rustica tiene duro e, tra un allenamento e l'altro (spesso fatto in video conferenza con gli amici) si diletta anche in cucina: "Seguo un'alimentazione sana, ma ogni tanto mi levo uno sfizio e mi sto mettendo alla prova anche ai fornelli".

C'è anche chi ha visto sfumare una Coppa del mondo in Croazia e tante competizioni minori. Sono i karateka romani allenati da Massimiliano Graziosi, tutti in ballo nel ranking delle Olimpiadi 2024. Aurora Graziosi, 17 anni, atleta di punta delle Fiamme oro della Polizia di Stato, vincitrice dei campionati italiani due settimane fa. Federico Colonnese, 14 anni, campione italiano e vicecampione del mondo nella categoria cadetti. Fernando Marino, terzo alla coppa del mondo, anche lui nella categoria cadetti.

Atleti di altissimo livello che il Coronavirus non può fermare: "Stiamo continuando gli allenamenti da casa - ci racconta l'istruttore Graziosi - con lavori sulla corsa, sul lavoro tecnico. Quello che manca, per forza di cose, è il lavoro dinamico a coppia".

Il colpo duro c'è stato psicologicamente, dice a Romatoday Massimiliano Graziosi: "L'atleta vive di obiettivi e loro avevano la Coppa del Mondo e tante altre gare. Il mio compito in questo momento è quello di mantenere alto l'umore dei miei ragazzi, di rimotivarli, di lanciare loro, comunque, un messaggio di normalità".


 


 

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