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Attualità Via di Tor Pignattara

Tante cavità sotto, enormi tir sopra: così Pigneto e Torpignattara sono finiti ostaggio delle voragini

Guasti a condotte idriche e impianti fognari indeboliscono le volte della rete di cunicoli su cui poggia il quadrante. E così l'asfalto cede e lascia spazio a enormi crateri

Il suolo di Roma Est continua a cedere. Nel giro di pochi giorni tra Torpignattara e il Pigneto nell’asfalto si sono aperte tre voragini che hanno portato alla chiusura di strade e a una rivoluzione della viabilità: problematiche ormai tristemente note in un quadrante che da tempo lotta contro un suolo fragile, che poggia su un fitto reticolo di cavità e che spesso crolla a causa di infiltrazioni di acqua e scavi per sottoservizi.

Via di Torpignattara, via Teano e via Zurla: tre voragini in pochi giorni

I problemi sono iniziati la sera del 24 aprile, quando una condotta dell’acqua vecchia di 70 anni si è guastata trasformando via di Torpignattara in un fiume e lasciando per oltre 10 ore senz’acqua centinaia di residenti. Mercoledì mattina gli uomini di Ama erano sul posto per rimuovere fango, sassi e detriti dalla strada, che resta chiusa per un tratto di circa 600 metri all'altezza di via Ciro da Urbino sino alla fine della settimana, mentre gli uomini di Acea stanno lavorando alla riparazione di una tubatura su cui già a novembre erano partiti i lavori di completa sostituzione.

Tempo pochi giorni, e altre due voragini si sono spalancate in via Teano e in via Casilina all’altezza dell’incrocio con via Zurla. Nel primo caso, il cedimento si è verificato durante lavori condotti da Italgas, nel secondo a causare la voragine è stato un problema all’impianto fognario. Via Teano è stata chiusa al traffico da viale Partenope al civico 227 in attesa di accertamenti, stessa sorte toccata a via Zurla, mentre sono in corso gli accertamenti da parte del Csimu e di Acea. Via Zurla, in particolare, è una strada che era da poco stata riaperta dopo che, nel marzo del 2022, si era aperta proprio una voragine che aveva costretto anche all’evacuazione di alcune palazzine in via precauzionale. 

Torpignattara rischia di sprofondare sotto il peso dei Tir abusivi

L'annoso problema delle cavità nel sottosuolo

Un problema ben noto sia alle amministrazioni sia a comitati di quartiere e residenti, che dipende in gran parte dal fatto che sia Torpignattara sia il Pigneto poggiano, in gran parte, sul vuoto. Come accertato anche dal Csimu, sotto il territorio del V Municipio si sviluppa un reticolo di gallerie e cavità scavate nell’antichità dai romani per estrarre la pozzolana. A questo si aggiungono catacombe, luoghi di culto e cunicoli che restano silenti sotto terra sino a quando le volte non vengono danneggiate e indebolite per infiltrazioni d'acqua e umidità. A quel punto cedono, causando le voragini in cui spesso sprofondano anche le auto parcheggiate. 

Non è quindi un caso che il Comitato Torpigneto Almagià abbia già chiesto più volte a Comune e Municipio di regolamentare il passaggio dei mezzi pesanti in zona. La continua sollecitazione di camion e tir su un suolo già debole rischia di portare al collasso dell’asfalto, ed è per questo che l’obiettivo è istituire nel quadrante intorno al parco Almagià un’isola ambientale.

C'è una rete di gallerie sotterranee che spaventa Tor de' Schiavi e Centocelle 

L'isola ambientale e il cambio di viabilità

A metà marzo i membri della commissione capitolina permanente della mobilità hanno effettuato un sopralluogo in zona proprio per discutere delle strategie da mettere in atto per alleggerirla dal continuo passaggio di mezzi pesanti, alcuni ben oltre il limite di 3,5 tonnellate. L’idea è quella di cambiare il senso di marcia nell’ultimo tratto di via Zenodossio, che non sarà in uscita sulla Casilina, ma andrà in entrata da via Casilina verso via Zenodossio.

Roma Servizi per la Mobilità e Municipio stanno inoltre valutando l'ipotesi di affiancare al cambio di mobilità anche la realizzazione di nuovi attraversamenti pedonali sopraelevati nei dintorni del parco Almagià, e la risistemazione degli spazi e dei posteggi che circondano il parco in ottica pedonale, con la riprogettazione degli ingressi. Nel frattempo procede la mappatura delle cavità, ostacolate dal fatto che in molti casi gli accessi sono stati chiusi da gettata di fondamenta di cemento dei palazzi, e con gli interventi in urgenza come quelli stabiliti dopo i casi degli ultimi giorni.

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