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VIDEO | Gli studenti si preparano all'autunno di lotta: i loro cinque "pilastri" sotto al Miur

Con loro sindacati e una reta di associazioni in vista della manifestazione nazionale del mondo della scuola il prossimo 18 novembre

Ad un mese esatto dalla mobilitazione della scuola, gli studenti portano sotto al ministero dell’Istruzione i loro cinque pilastri. Cinque richieste chiare a chi siederà sulla poltrona del dicastero all’istruzione del prossimo Governo Meloni: diritto allo studio, abolizione dei Pcto (Alternanza scuola-lavoro) in favore dell’istruzione integrata, potenziamento degli organi di rappresentanza, riforma dello statuto degli studenti, garanzia della salute mentale e benessere psicologico.

“Cinque proposte urgenti e fondamentali che il ministro che verrà deve mettere in campo subito”, dice Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale Unione degli studenti.

Accanto agli studenti ci sono realtà sociali e sindacati. “Il 18 novembre saremo nelle piazze di tutta Italia per mandare un messaggio chiaro alle istituzioni di questo paese: basta negare il diritto al futuro alle giovani generazioni - spiega Manuel Masucci, coordinatore della Rete della conoscenza -. Vogliamo subito un reddito che possa emanciparci dalle condizioni materiali delle nostre famiglie, investimenti in istruzione e ricerca per immaginare un sistema produttivo diverso e sostenibile per il futuro, oltre a mettere in campo politiche attive per non far pagare le crisi alle giovani generazioni”. “Riteniamo fondamentale la convergenza del lavoro con giovani e movimenti - sottolinea Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil (lavoratori della conoscenza) -  serve una svolta da scuola e università. Dal diritto allo studio con, ad esempio, l’accesso gratuito all’università, fino all’immediata abrogazione, con i morti che si ripetono, dell’obbligo del Pcto” in favore dell'istruzione integrata”.

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