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VIDEO | Un cantiere aperto al posto della propria casa: la storia di Simonetta, esodata dal superbonus

La casa di Simonetta non è finita, ma con il blocco della cessione dei crediti il cantiere è ormai fermo ed esauriti tutti i suoi risparmi non può andare avanti con i lavori

“Ho speso tutto quello che avevo e se avessi la casa potrei anche dire ‘pazienza’, rinuncio al bonus, ma in queste condizioni non posso vivere”. Simonetta Fracassi, 64 anni, committente privato ed esodata dal superbonus 110, è disperata. La sua casa, all’interno di un mini condominio composto da quattro appartamenti, non solo non è finita, ma rischia di non esserlo mai.

Infissi divelti, una finestra completamente mancante, aperture all’esterno che fanno entrare il freddo in casa. L’esterno completamente compromesso per i lavori di preparazione al cappotto termico che, ad oggi, non verrà mai posizionato. “Mentre la ditta che l’ha acquistato mi chiede di pagarlo, e giustamente direi anche", dice Simonetta. "Il problema è che i tanti che hanno agito come me, si sono afidati ad una legge dello Stato. Stiamo assistendo ad una retroattività legislativa davvero pericolosa”.

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Simonetta, tra l’altro, ha avviato questi lavori quando il marito viene colpito da un cancro alle ossa. La casa molto vecchia e fredda la obbligava a tenere i riscaldamenti sempre accesi con dei costi esorbitanti. "Era marzo del 2022 quando inizia ad interessarmi alla cosa",  spiega Simonetta. "Volevo garantire un ambiente salubre a mio marito e un tipo di intervento come questo non potevo permettermelo tutto. Avevo dei soldi da parte per gli interventi interni, poi consigliata da chi aveva eseguito i lavori con il superbonus senza problemi ho deciso di farlo. Visto com’è andata, oggi non ci penserei nemmeno”.

Il marito muore lo scorso giugno, le pratiche ormai avviate, quando si riprende dal lutto avvia i lavori. “Poi lo stop dal Governo - ricorda -  io ho speso quello che avevo e mi sono anche indebitata, e non ho neppure più una casa in cui vivere degnamente".

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Un limbo in cui sono rimaste “incastrate” moltissime persone: "Quello che chiedo è che venga riaperta l’opportunità di cedere i crediti - conclude Simonetta -. Avrebbero dovuto far concludere le pratiche aperte per poi dire ‘basta così’, altrimenti si penalizza chi ha la pratica avviata e che, come me, ha chiesto anche dei prestiti che ora deve onorare".

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