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VIDEO | A Roma è “allarme sfratti”, i movimenti per il diritto all’abitare vanno dal prefetto

L’iniziativa dopo che Carlos, 68 anni, è stato sfrattato da una casa a San Lorenzo nel pomeriggio in cui veniva eletto il nuovo sindaco di Roma

“La povertà non si può trattare come ordine pubblico, ma con politiche economiche e sociali”. Maria Vittoria Molinari, sindacalista di Asa Usb ed esponente di Potere al popolo, fa parte della piccola delegazione che, nella mattinata di martedì 19 ottobre, ha incontrato il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi. Incontro organizzato a seguito del piccolo presidio di protesta proprio sotto gli uffici di via Quattro Novembre per affrontare il tema degli sfratti.

Con loro anche Marco e Carlos. Il primo vittima di una truffa sul piano di zona di Monte Stallonara e sotto sfratto, il secondo portato fuori dal suo appartamento di San Lorenzo con la forza pubblica per fine locazione nel pomeriggio di lunedì 18 ottobre. In entrambi i casi, contratti irregolari.

“Mi avevano fatto un  transitorio per studenti, ma non ne avevo idea - racconta Carlos Pilotto, 68enne sfrattato senza soluzioni alternative -. Io prendo il reddito di cittadinanza, non posso permettermi un alloggio a libero mercato ed ora sono ospite da amici ma dovrò trovare una soluzione”.

Ben più complicata la storia di Marco Buscaroli, oggi sotto sfratto con la figlia minorenne, dopo che per anni ha pagato l’affitto per una casa pensando fosse a libero mercato: “Solo col tempo sentii parlare di piano di zona in convenzione e che chi me l’ha affitata non avrebbe potuto farlo. Il contratto non è mai stato registrato e versavo ogni mese la pigione sul conto corrente di suo padre pensando fosse il suo - racconta -. Ora mi chiede un risarcimento danni per occupazione e rischio di finire in mezzo ad una strada. Cosa ancora più grave, devo restituire questa a casa ad una persona che ha fatto un illecito e non lo ritengo giusto”. Questo perché i piani di zona costruiti in edilizia agevolata hanno delle regole ferree per gli assegnatari, essendo costruite in parte con fondi pubblici di Comune e Regione.

“Il tema della casa va affrontato ma nessuno lo vuole fare e solo a Roma ci sono più di 4mila esecuzioni di sfratto - spiega Molinari -. Al momento l’unica che sta intervenendo è l’Onu perchè i trattati internazionali, che l’Italia non sta applicando, prevedono il passaggio ‘da casa a casa’ mentre qui abbiamo storie di persone battere in mezzo ad una strada senza alternativa”.

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