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VIDEO | Bimbo disabile senza l’educatore di sostegno a pochi giorni dall’inizio della scuola. La storia di Gabriele

Il racconto di mamma Isabella che spera di avere in tempo e lo stesso educatore dell’anno precedente per il figlio Gabriele. Mentre registriamo l’intervista, arriva una telefonata dall’ufficio scolastico

Mancano soli tre giorni al suono della campanella per l'anno scolastico ai tempi del Coronavirus. Tra banchi monoposto e mascherine mai arrivate, ci si scorda spesso dell'assegnazione delle cattedre, ma sopratutto dei posti occupati dagli educatori di sostegno. Da una parte le famiglie in apprensione per la fragilità dei propri figli, dall'altra lavoratori tenuti incollati al telefono in attesa di una chiamata. 

Isabella Aldanese è la mamma di Gabriele, 4 anni ed affetto da una patologia degenerativa ancora non diagnosticata a causa della sua tenera età. Iscritto al secondo anno di una scuola materna di Centocelle, per la sua disabilità necessita il supporto di un insegnante di sostegno che lo integri all'interno della sua classe. Marco Martini è un educatore per l'infanzia con vent'anni di esperienza, ma precario. Lo scorso anno gli viene assegnato Gabriele e tra loro nasce un'enorme fiducia ed amicizia. Tanto che Isabella prega, letteralmente, di poter garantire questa continuità educativa a suo figlio. "Bambini per cui bisgnerebbe avere una cura particolare e invece non è così - spiega Isabella -. Quest'anno a causa dei Covid mi aspettavo maggiore attenzione, non certo quello di trovarmi a pochi giorni dall'inizio della scuola senza sapere se avrà o meno l'educatore di sostegno. Ma soprattutto chi sia". 

Siamo a venerdì pomeriggio, 11 settembre. Il telefono di Marco, che è anche sindacalista Usb, squilla. "E' l'ufficio scolastico", dice speranzoso. Poi racconta: "Mi hanno chiesto di inoltrare della documentazione, una cosa burocratica. Forse domani mi sapranno dire qualcosa. Ma il tema è se sia giusto mantenere un sistema del genere, tenere famiglie e lavoratori sulle spine e senza certezze, soprattutto in un Comune, come quello di Roma, che professa integrazione e continuità scolastica".

Per Gabriele alla fine tutto va bene. Perchè nella mattinata di oggi, sabato 12 settembre, arriva la sua assegnazione a Marco. A due giorni dal suono della campanella. C'è da chiedersi quanti bimbi, con le sue stesse difficoltà, sono stati invece meno fortunati. Senza quell'educatore di sostegno che dovrebbe aiutarlo a vivere a pieno la scuola.

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