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Riaprono le discoteche. Niente pista, si balla davanti ai tavoli

Dal primo luglio le persone potranno tornare a ballare, in spazi all'aperto ovviamente. Ecco come i gestori stanno affrontando i protocolli anti covid

Termoscanner all'ingresso, accesso gratuito e con qr code per velocizzare ed evitare code, distanza di due metri nella pista da ballo, o di un metro tra i tavolini. Anche per le discoteche arriva la “fase due” post lockdown e i gestori dei locali romani stanno facendo una corsa contro il tempo per mettere in pratica i protocolli di sicurezza anti covid.

Abbiamo incontrato Gianluca D’Ettorre all'interno dello spazio, ancora in fase di allestimento, che ospiterà il suo locale nella cornice del Palazzo dei Congressi dell’Eur per vedere da vicino le novità. “Abbiamo per la prima volta utilizzato l'intero spazio provando a costruire un villaggio intorno al quale le persone possono trascorrere la serata - spiega -. Trovo sia utopia controllare che il pubblico balli a due metri di distanza, per questo abbiamo pensato di mettere dei tavoli, distanziati un metro tra loro, e permettere loro di ballare ognuno davanti al suo. Certo è tutto in evoluzione, ma ce la stiamo mettendo tutta”.

Con l'aumento di personale dedicato al controllo del  rispetto delle regole, i bar che passano da tre a sette per evitare assembramenti, ma anche le hostess incaricate di raccogliere i dati dei clienti per il registro che, ogni attività commerciale ai tempi del covid, deve conservare per almeno 15 giorni.

“Sono emozionato all'idea di poter riaprire - dice D’Ettorre -, ma è tutta una incognita. C'è il timore che le persone possano avere ancora paura di frequentare posti affollati, e abbiamo stimato un migliaio di accessi in meno a serata per il limite imposto dai protocolli di sicurezza. Ma noi siamo pronti”.

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