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Martedì, 19 Marzo 2024

Il comitato che sogna il "quartiere stadio". L'impianto della Roma per riqualificare e rilanciare Pietralata

Dalla fermata della metro Quintiliani alla fine della stradina senza uscita presa ormai di mira per lo smaltimento illecito di rifiuti: "Qui sorgerebbe l'area a parco con servizi pubblici"

Un’opportunità irrinunciabile. Si possono racchiudere con questa frase le ragioni di chi vede nel progetto del nuovo stadio della Roma un’occasione di riqualificazione del territorio. Dopo aver visto il punto esatto in cui sorgerebbero le due curve, con le ragioni di chi è contrario, RomaToday incontra il comitato Pro stadio Roma nel punto in cui, secondo loro, c'è il simbolo di quello che sarà: la fermata della metro B Quintilliani. Tra cantieri infiniti, degrado, doscariche abusive di ogni genere.

VIDEO | Cosa sorge tra le future curve del nuovo stadio della Roma

“Da progetto qui sorgerà la parte adibita a parco pubblico, con la piantumazione di molti alberi, nonché campi di calcetto e padel - spiega Lorenzo Mancuso del comitato Pro stadio Roma -. Come si può vedere ad oggi è in totale degrado ed abbandono, non c’è nulla salvare a parere nostro”. Insieme a Mancuso ci sono anche Alessio Menghini e Lucia Nigro, membri dello stesso comitato: “Io sono di Pietralata, vivo qui, e non vedo l’ora di vedere come sarà il quartiere una volta costruito lo stadio - dice Nigro -. Lo stadio non è solo calcio, ma anche eventi culturali e, in questo anche, anche una riqualificazione importante che altrimenti non arriverebbe”.

Stadio a Pietralata: il Municipio dice sì al progetto

“Credo che bisogna approfittare dell’intervento privato proprio perché il comune non sarebbe mai in grado di farlo - sottolinea Menghini -. Parliamoci chiaro, una volta finito lo studentato dove si vogliono portare i ragazzi? In un punto degradato come questo? Al contrario ci sarebbero cura e servizi, un beneficio per tutta la collettività”.

A rendere ancora più forte l’idea del progetto, per il comitato, la costruzione dei tre ponti ciclopedonali e il collegamento con l’ospedale Sandro Pertini, oggi impossibile da raggiungere a piedi dalla metro Quintiliani, la più vicina al nosocomio, perché separata (da anni) dal cantiere dello Sdo, ovvero progetto urbanistico del Sistema direzionale orientale.

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