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VIDEO | Insegnanti precari sotto l’ufficio ministeriale: “Il 14 la scuola aprirà senza un quarto dei docenti”

Il sit in di protesta di alcuni docenti precari sotto l’ufficio scolastico della provincia di Roma per chiedere stabilizzazione e graduatorie di reclutamento più giuste

Insegnanti che lavorano come precari da sempre, anche da 11 anni, e che ora rischiano addirittura di perdere il loro posto. A poco più di una settimana dall’inizio della scuola, i docenti tornano a protestare. Nella mattinata di oggi, giovedì 10 settembre, lo fanno con una piccola rappresentanza sotto l’ufficio scolastico provinciale. A Roma come in altre città d’Italia.

Quello che chiedono è stabilizzazione e doppio canale di reclutamento. “Assurdo che non vengano riconosciuti gli anni di servizio all’interno della graduatoria - dice Rossella Pelagio, ingegnere e insegnante di informatica da 4 anni -, ma ancora peggio è che vengano calcolate le borse di ricerca, anche di due mesi, con lo stesso punteggio di un intero anno di insegnamento. Così chi ha davvero esperienza in cattedra rischia di perdere il lavoro”. “La stabilizzazione dovrebbe avvenire per chi ha almeno tre anni di lavoro da precario, come poi indica l’Europa - spiega Laura Percoco, altra docente precaria -, invece qui si accumulano il numero dei precari, tanto che il 14 la scuola riaprirà con almeno un quarto dei docenti mancanti”.

Convocazioni dei supplenti previste nel corso della prossima settimana ed oltre, a scuola quindi già inziata. Con alcuni di loro che dopo anni di insegnamento nella medesima scuola e con lo stesso corpo docente dovranno probabilmente cambiare. Se, ovviamente, verranno assunti.

E il test sierologico? “Mai avvisati e a richiesta di informazioni non mi hanno saputo dire nulla - risponde Maria Scarnata, insegnate di sostegno - e se dovessi avere il posto mi troverei costretta ad entrare in aula senza averlo fatto”.

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