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VIDEO | L'ultimo pittore di via Margutta è sotto sfratto: "Qui ormai solo vetrine e turismo mordi e fuggi"

All’inizio di maggio Carlo e la sua famiglia temono il quarto accesso dell’ufficiale giudiziario, senza un’alternativa abitativa e un luogo dove poter conservare le sue opere

Quando suo padre entrò in questa casa e studio di pittura, era da poco finita la seconda guerra mondiale e la zona intorno a via Margutta iniziava a popolarsi di artisti. Carlo Cusatelli, 68 anni, qui ci è nato e cresciuto, come i suoi fratelli. Ha vissuto l’energia artistica che si respirava in queste strade del centro storico di Roma “quando le pecore ancora pascolavano fino al Pincio”, ricorda. “Questo palazzo era di proprietà di un’opera pia e i canoni di locazione erano pro forma, non era una zona appetibile - spiega Carlo -. Negli anni passò, come altri stabili, ad una fondazione privata e adeguarono i canoni a prezzi di mercato. Diventò difficile poter onorare l’affitto ogni mese”.

Una decina di anni fa la prima ingiunzione di sfratto. Concordato un piano di rientro e la scrittura di un nuovo contratto di affitto Carlo, che qui vive con la compagna Loretta e il figlio Costantino, tirano un sospiro di sollievo. Ma il problema si è riproposto un paio di anni fa: “I soldi o li hai o non li hai, ed io sono rimasto qui in virtù di un canone di locazione che potevo permettermi - continua Carlo -. Artisti qui non ce ne sono più, sono tutti andati in periferia e nel 2006 abbiamo anche fatto la domanda per un alloggio popolare ma con più di 8mila persone in graduatoria prima di noi”.

L’emergenza abitativa di Roma si fa sentire ormai in maniera trasversale. Dalla periferia al centro della città e per fasce di reddito. E’ ormai evidente. La particolarità di questa storia è che coinvolge un pezzo della nostra città. Passeggiando per via Margutta si può facilmente incontrare un gruppo di turisti a cui la guida indica “la via degli artisti”, ma di loro ormai non c’è quasi più traccia. Vetrine con abiti alla moda, strutture ricettive di lusso. Ma anche serrande abbassate con sopra i cartelli “vendesi” o “affittasi”.

“Quello che stiamo cercando di fare è di ottenere un rinvio dello sfratto e fare ricorso all’Onu, come stiamo facendo per altre famiglie - spiega Marco Pesavento, sindacalista di Asia Usb -. L’obbiettivo è quello di garantire almeno un passaggio da casa a casa. Senza dimenticare che da 4 mesi ormai vivono senza energia elettrica perché gli è stata staccata, una situazione davvero inaccettabile”. “Serve la volontà politica per superare l’emergenza casa di Roma - conclude Carlo -, ma anche quella di garantire uno spazio agli artisti in cui conservarne memoria”.

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