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VIDEO | Il grande cuore di Roma per la "Bancarella del professore": centinaia di libri donati

Continua il via vai dei tanti che, da ogni quartiere di Roma, arrivano a piazzale Flaminio con il proprio carico di libri in dono al "professore"

Chi li porta con il trolley, per la terza volta in una settimana. Chi con le sacche che solitamente usa per spesa, o nei cartoni. E arrivano da ogni parte della città i tanti che, da quando è andata a fuoco la Bancarella del professore di piazzale Flaminio, sabato 9 luglio, continua a portare qui il proprio contributo.

Centinaia di libri donati in pochi giorni. Tanto che Alberto Maccaroni, 75 anni, da venti dietro questa bancarella nel cuore della Città Eterna, ha potuto riaprire ufficialmente solo 5 giorni dopo, giovedì 14 luglio. “In tempo per accogliere qui il sindaco, Roberto Gualtieri, il quale ci ha espresso solidarietà e per me è stato un enorme piacere - racconta Maccaroni -. Quando ho visto il disastro che era successo, la distruzione totale della bancarella, è stato un duro colpo. Ma ho detto a me stesso ‘dobbiamo riprendere, la Bancarella del professore sarà più bella di prima’. Ho chiamato tutti e ci siamo dati da fare”.

E nemmeno lui poteva aspettarsi una tale risposta, il cuore grande di Roma: “Ho comprato le cose essenziali, come i banchi su cui mettere i libri e poi chiesto una mano pubblicamente - continua il “professore” -, ed è arrivata un’ondata di ‘calore libraio’, e supporto da tanti cittadini”.

Stampato lo striscione in fretta e furia e via, ha ripreso forse più forte di prima. “E’ un simbolo di grande civiltà quanto sta accadendo, dopo l’inciviltà del fuoco”, dice una storica cliente dopo aver consegnato un bustone pieno di libri a Mustafa, che qui lavora da anni. “I libri non possono restare chiusi in una libreria, devono essere letti, ed è per questo che sono qui”, spiega Helmut, residente nella zona dell’ospedale Gemelli, arrivato in centro solo per dare la sua porzione di libri, portati con un trolley. “E’ la terza valigia, ma tornerò presto”, dice sorridendo.

“La cultura fa crescere gli animi umani - conclude Maccaroni -. Il nostro obbiettivo era anche quello di dare un segnale, soprattutto ai più giovani, ovvero quello rialzarsi più forti di prima dopo una difficoltà, e ricominciare al più presto. E così è stato, grazie alle tante persone che ci stanno continuando a dare una mano”.

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