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VIDEO | Brucia la ex Penicillina, i residenti di zona: "La bonifica promessa dov'è?"

A rischio anche la vicina carrozzeria, da dove i vigili del fuoco hanno potuto avvicinarsi per spegnere l'incendio: "Ce la siamo vista brutta"

Le fiamme e la paura. Poi l’intervento dei vigili del fuoco e quella nube tossica che, insieme all’odore acre, ha invaso la zona intorno al quartiere San Basilio tutta la notte.

Il grosso incendio, che ha coinvolto una parte della grande fabbrica della penicillina da anni dismessa su via Tiburtina, ha riportato alla luce la fragilità di una delle tante questioni mai risolte di questa città. Il timore è che ad andare alle fiamme siano stati anche i tanti rifiuti che ancora oggi sono li al suo interno.

Tutto è partito da un fornello da cucina portatile di un occupante, un nigeriano di 33 anni, mentre era intento a cucinare. L'uomo, lievemente ustionato al braccio e alla gamba sinistra è stato soccorso in codice giallo all'ospedale Pertini. Ma il bilancio poteva essere ben piàù grave se si pensa al fatto che, purtroppo, questo "mostro di cemento” è tornato ad essere un rifugio per i più disperati.

Malgrado le promesse fatte a seguito dello sgombero di due anni fa: “Tutto è tornato come prima e se non decidono di fare un intervento serio una volta per tutte sarà sempre così - dice Daniele Onorato, uno dei titolare della carrozzeria adiacente la ex penicillina”. “Sono anni che denunciamo questa bomba ecologica ma malgrado le perizie nessuno ci vuole ascoltare - ricorda Carlo De Felici, da sempre attivo sul territorio ed ora candidato come presidente del municipio IV con Potere al Popolo -. Chiediamo che le istituzioni intervengano una volta per tutte, obblighino la proprietà a fare la bonifica e il risanamento, per poi restituire questo luogo ai cittadini, magari con servizi o case popolari che qui mancano”.

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