In catene davanti al tribunale di Roma: "Assolti dopo 4 anni, ma le nostre attività confiscate sono ora in vendita"
La protesta estrema di due imprenditori che, malgrado l'assoluzione in primo grado e la richiesta in appello sul decreto di confisca, vedono le loro attività messe in vendita
Incatenati di fronte al Tribunale di Roma. “Assolto in formula piena”, “4 anni di torture” e “Svendita di attività commerciali” sono solo alcuni dei cartelli esposti e che hanno accompagnato la protesta di Michele De Cristofaro e Daniele Di Stadio. Due imprenditori della provincia di Roma, rispettivamente di Monterotondo e Mentana, rimasti coinvolti nella maxi operazione antimafia Babylonia nel 2017. E tra i sequestri effettuati sono finite anche le loto attività.
“Sono stato assolto in primo grado ad ottobre 2020 perché il fatto non sussiste - spiega De Cristoforo -, quindi ho fatto richiesta di appello per difendermi dalla confisca, eppure le nostre attività risultano già messe in vendita, tra l’altro a prezzi in forte ribasso”. “Quattro anni difficili che abbiamo cercato di superare con forza e dignità - dice invece Di Stasio -, non posso accettare di perdere i risparmi di una vita. Lo devo alla mia famiglia, a mio figlio”.
Un protesta pacifica voluta per fare luce sulla vicenda. “Crediamo nelle istituzioni e siamo qui anche per questo - conclude Di Stasio -, ma credo sia un mio diritto chiedere trasparenza”.