Uno dietro l’altro, con il proprio codice in mano, raggiungono la scalinata di ingresso alla Corte Costituzionale per lasciarlo lì. Chi lo sbatte con forza, chi addirittura a calci. In segno di protesta contro la mancata ripartenza della macchina della giustizia Italiana. Sono un centinaio gli avvocati di Roma che, aderendo ad una mobilitazione lanciata a livello nazionale, si sono presentati alle 12 di oggi, venerdì 29 maggio, di fronte al palazzaccio di piazza Cavour per riconsegnare il proprio codice.
“Per noi è molto importante ovviamente, ma visto che ci stanno impedendo di usarlo, allora lo restituiamo in questo modo”, spiega una penalista. “Il nostro protocollo è l’immobilismo - dice Germana Ascarelli, tra le promotrici del flash mob -. Hanno riaperto tutti, dai negozi di abbigliamento agli estetisti. Ma i cittadini sono rimasti privi del diritto al giusto processo, dall'essere tutelati e garantiti perché i tribunali non funzionano. Ci sono duecento protocolli diversi in tutta Italia che creano confusione, e all'interno di ogni tribunale ogni sezione ha delle linee guida differenti”.
Aderisce alla protesta anche l’Ordine degli avvocati di Roma: “Siamo un paese dove riparte il campionato di calcio ma la giustizia resta al palo - spiega il presidente Antonino Galletti -. Chiediamo solo di poter tornare a fare il nostro lavoro, per difendere i diritti dei cittadini, in aule idonee e sicure”.