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L'altra faccia dei ristoranti chiusi. Nel centro agroalimentare la crisi morde: perdite fino al 50%

Dal produttore agricolo al grossista: siamo entrati dentro il Car di Guidonia per capire quanto le restrizioni per il Covid, soprattutto sulla ristorazione, stanno pesando sulla grande distribuzione

Quanto sta pesando la pandemia sulla grande distribuzione? E le chiusure imposte ai ristoranti? Gli hotel vuoti e senza turisti? Se di filiera si può parlare, appare evidente che anche il settore della grande distribuzione e vendita all'ingrosso sta accusando il colpo inflitto dal Covid-19.

A pochi giorni dal Natale, entriamo dentro gli spazi del Centro Agroalimentare di Roma per vedere come funziona questa piccola città nella città, ma anche per parlare con produttori e venditori all'ingrosso. Come Vincenzo Germani, titolare di un'azienda agricola a Cerveteri, o il giovane Fabrizio Pulcella della Fann Fruit. 

"In questa seconda ondata assistiamo ad un calo di circa il 10% dei consumi nell'ortofrutticolo, ma un 50% nell'ittico. Quest'ultimo paga un prezzo più alto per le chiusure imposte alla ristorazione - spiega Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car -. Durante queste festività stiamo cercando di promuovere il consumo domestico, l'acquisto nei negozi di prossimità. Le persone devono tornare ad avere  fiducia, soprattutto nell'acquistare beni come pesce e carne, che sono notoriamente i più sensibili agli sbalzi d'offerta".

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