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Via dei Giubbonari diventa infopoint della resistenza, il PD: “Ottima idea, ora serve coinvolgimento”

La storia dell’ex sezione Guido Rattoppatore al Centro Storico: la sindaca dà attuazione a una mozione votata nel luglio 2020. Giovanni Biagi (PD): “Siamo contenti che il flashmob progressista abbia sortito effetto”

“Un minuto dopo la nostra uscita chiederemo al Comune con che modalità intenda assegnare quell’immobile”: così parlava Matteo Orfini, già commissario del PD Roma, al momento della chiusura della storica sede di Via dei Giubbonari. Già sezione centro storico del Partito Comunista, passata in dote al Partito Democratico e negli ultimi anni della sua vita affidata alla segreteria di Giulia Urso, oggi assessore della giunta di Sabrina Alfonsi in quota Articolo1. Era il 22 ottobre 2016 e il PD usciva dallo stabile per il quale, erano i calcoli, erano stati stimati oltre 130mila euro di debiti verso il Comune che è titolare della sede. Il ricorso al Tar, perduto dal PD, aveva vanificato le ultime speranze di rimanere nell’amato presidio.

L'infopoint della memoria

E’ invece del 25 aprile 2021 l’annuncio: via dei Giubbonari 38 diventerà un “punto informativo sulla Resistenza romana”, secondo le parole della sindaca Virginia Raggi. “Ci sono immobili la cui funzione storica e sociale è talmente permeata nel tessuto di una città da dare identità al proprio territorio e ai propri cittadini”, ha detto, a nome della giunta, l’assessora al Patrimonio Valentina Vivarelli: “Questo è il caso di via dei Giubbonari. I romani conoscono la storia di quel posto e in quel posto la storia deve continuare a far parte della vita dei romani. Roma è città aperta e antifascista e via dei Giubbonari è un luogo che rappresenta fortemente questi valori”. Oggi i militanti e gli attivisti che animavano quel luogo sono contenti, ma ci tengono a raccontare la storia per intero.

La mozione

Il 30 luglio 2020 viene depositata in Consiglio Comunale una mozione a prima firma Roberto Allegretti, consigliere del Movimento Cinque Stelle, controfirmata dal capogruppo pentastellato Giuliano Pacetti, dal capogruppo PD Giulio Pelonzi e da Svetlana Celli della Civica Roma Torna Roma per Roberto Giachetti. Si chiedeva alla giunta di “avviare un procedimento finalizzato alla realizzazione di  un punto informativo sulla resistenza romana da collocare in Via dei Giubbonari n. 38, in quanto luogo già lungamente deputato a finalità politico-sociale, dedicato a Guido Rattoppatore (uno dei partigiani, prima torturato in Via Tasso e poi fucilato insieme ad altri 61 nell'eccidio di Forte Bravetta) e di un museo commemorativo con raccolta di materiali, stampe e video in ricordo della “Resistenza romana” da collocare in un luogo scelto possibilmente per il suo valore simbolico”. Inoltre, “a ricordare la data (20 ottobre) che segna l'inizio della resistenza romana con la prima strage a danno di patrioti nelle zone popolari di San Basilio e Pietralata dedicando una via o piazza alle vittime stesse; a procedere contestualmente all'istituzione di convegni, mostre ed eventi vari sul tema della resistenza romana”. Il documento venne approvato dall’Assemblea Capitolina, ma rimase inattuato. Fino ad oggi. 

Biagi (PD): “Merito del flashmob antifascista”

“Siamo contenti che grazie a un flashmob promosso dal I Municipio, Anpi, Circolo Gianni Bosio e altre organizzazioni antifasciste del territorio, tra cui il Partito Demcratico, Virginia Raggi abbia scelto oggi di dare seguito a quell’impegno. La giunta del Centro Storico aveva più volte sollecitato in questo senso”, spiega a Roma Today Giovanni Biagi, responsabile per il PD Centro Storico: “Pensiamo sia un’ottima idea dedicare a Guido Rattoppatore un infopoint sulla resistenza romana e come I Municipio ci stiamo già spendendo. Oggi però chiediamo che questo impegno venga realizzato tenendo in buon conto il ruolo e il coinvolgimento delle realtà del movimento operaio e democratico di Roma Capitale”, conclude Biagi. Campeggia ancora sul muro laterale la porta la targa dedicata al militante comunista, ucciso durante l’occupazione nazista di Roma; all’indomani dell’uscita del PD dalla sede, si racconta, la targa sparì e fu messa in salvo da qualche attivista, per poi ricomparire altrettanto misteriosamente, affissa al muro. Oggi sul muro di Giubbonari 38 c’è già la targa della futura destinazione d’uso, apposta dall’amministrazione capitolina.

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