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Covid e trasporti

Atac "rompe le catene": via la divisione fai da te tra passeggeri e autisti

Una nota al personale in cui chiarisce le modalità di accesso e uscita sulle vetture per evitare assembramenti. Tuonano i sindacati

Il conducente è distanziato, protetto da catenelle e divisori, ma i viaggiatori no. Per questo molti pendolari si chiedono da settimane quale sia l’effettiva utilità dei cordoni che nella parte anteriore dei bus separano l’autista dalla mole di gente, ogni giorno accalcata sulle vetture in piena pandemia.

Una situazione che ha portato anche Atac, tramite una disposizione operativa, a esporsi solo pochi giorni fa sul tema e a mediare tra gli utenti e i dipendenti.

Cosa prevedono le norme sulla catenella nei bus

Il 12 novembre il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, sulla base del protocollo firmato dai Ministri Speranza e Giovannini, ha reso note infatti le disposizioni aggiornate in materia di trasporti, con effetti anche sui mezzi pubblici locali e gli autobus di percorrenza urbana. “È prevista la possibilità per i passeggeri di utilizzare anche la porta anteriore si legge nel protocollo ministeriale - prevedendo l’installazione di un separatore protettivo dell’area di guida e il riavvio graduale della vendita dei biglietti e delle attività di controllo a bordo, garantendo al personale la dotazione di mascherine chirurgiche o di livello superiore”.

Atac prende posizione

Il 7 dicembre Atac ha però diramato una disposizione operativa ai dipendenti, facendo notare che a fronte del DPCM del 23 settembre 2021 e dell’ordinanza del Ministero della salute dell’11/11/2021, "si comunica che sulle tipologie di vetture dotate di separazione integrale del posto del conducente, non risultano più necessarie le catenelle di separazione poste nella zona anteriore e di conseguenza può essere ripristinato l’originario flusso ingresso/uscita dalle porte".

In questo modo Atac afferma che le misure non sono perciò più necessarie, ma la presenza della famigerata catenella rimane sempre a discrezione dei conducenti, aprendo così uno spaccato sulle condizioni di viaggio, e di sicurezza, tanto degli utenti quanto del personale dei mezzi pubblici.

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La nota di servizio con la nuova direttiva

I sindacati

“E' una protezione fondamentale per evitare il contagio dei conducenti, in un momento in cui a livello nazionale c’è la massima preoccupazione per contenere i contagi Covid-19”, ha evidenziato il sindacato USB, chiedendo che i posti a sedere in prossimità del posto guida nei bus rimangano inibiti. Considerando soprattutto l’introduzione delle norme del 6 dicembre e i controlli a campione sul Super Green Pass. “Chi controllerà che i posti rimangano vuoti? Chi farà alzare l’eventuale utenza dopo che si è accomodata sui sedili in prossimità del conducente? Chi quando l’utenza è pressata in piedi vicino al posto guida lascerà i posti a sedere vuoti? Chi garantirà la salute del conducente visto che l’azienda se ne sottrae?”, chiede il sindacato di categoria.

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