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Coronavirus, 20 positivi tra alunni e insegnanti: sospetta variante inglese. La Asl invia campioni allo Spallanzani

La Asl Roma 3 ha mandato i campioni dei tamponi al laboratorio di virologia dell'Istituto nazionale delle malattie infettive

La variante inglese del Coronavirus torna ad aleggiare nelle scuole di Roma e provincia. Dopo il caso sospetto all'istituto comprensivo Chizzolini, al Villaggio Prenestino, questa volta è stata la Asl Rm3 ad attivarsi per mandare all'istituto Spallanzani i campioni dei tamponi prelevati in due plessi scolastici. 

Il caso che desta più preoccupazione è quello nell'istituto comprensivo Carotenuto di Acilia: qui il tracciamento ha individuato 10 bambini positivi e 2 insegnanti, con un tasso di infezione che risulterebbe elevato elevato. A questi, inoltre, va aggiunto il numero di familiari coinvolti.

Il sospetto della variante inglese

La Asl, al momento, non si sbilancia sul numero esatto di persone risultate positive al Covid-19, ma la propagazione rapida del virus ha fatto scattare il protocollo con i prelievi dei tamponi che sono stati subito spediti al laboratorio di virologia dell'Istituto nazionale delle malattie infettive. 

Sarà quindi lo Spallanzani a determinare se si tratti o meno di variante inglese. Un sospetto che aleggia anche per  un'altra scuola del litorale: la Rodano di Fiumicino. Qui sono sei i bambini che positivi, più 2 docenti. Anche in questo caso i campioni sono stati mandati allo Spallanzani. In caso di positività alla variante inglese, i pazienti - secondo quanto si apprende da fonti sanitarie - saranno chiamati a recarsi direttamente all'Inmi.

"Doppia mascherina a scuola"

La notizia arriva all'indomani dell'appello lanciato dall'Associazione presidi del Lazio con il presidente Mario Rusconi che si è rivolto ai singoli dirigenti scolastici, suggerendo come ulteriore scudo per tenere lontano il virus di coprire il viso con due mascherine.

"Si raccomanda di valutare l'utilizzo per docenti e studenti della doppia mascherina, facendo riferimento alla struttura commissariale dell'emergenza, con l'obiettivo di limitare ulteriormente i rischi e assicurare le lezioni in presenza nella massima sicurezza" è scritto nella nota, dove viene anche citato uno studio americano che avrebbe dimostrato una riduzione della trasmissibilità fino al 96,5%. Da qui la raccomandazione, anche alla luce della "scarsa qualità di alcune finiture di DPI (dispositivi di protezione individuale) messe a disposizione della struttura commissariale dell'emergenza".  

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