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Variante Delta nel Lazio, D'Amato: "Anticipiamo i richiami di AstraZeneca"

L'assessore alla sanità nel Lazio già nei giorni scorsi aveva denunciato la carenza di dosi Pfizer e l'importanza di immunizzare più persone possibili

Il Lazio vuole correre contro la variante Delta e accelerare i richiami. Fino al 14 luglio la Regione spingerà il piede sull'acceleratore con le prime dosi, poi si passerà all'immunizzazione totale. Una marcia che durerà un mese quando, a metà agosto, gli hub di Roma e del resto del Lazio chiuderanno. 

"E' necessario correre più della variante Delta e utilizzare tutti i vaccini a disposizione completando il percorso vaccinale. Saranno anticipati tutti i richiami con il vaccino AstraZeneca, a partire da luglio. Gli utenti riceveranno un messaggio con la nuova data", ha detto ieri l'assessore alla Sanità e integrazione sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D'Amato, nel bollettino su Covid-19, dopo le previsioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sul trend della variante Delta. 

Stando alle indicazioni delle fonti sanitarie, ad inizio giugno era stato comunicato di somministrare AstraZeneca a tre mesi di distanza dalla prima dose. In seguito alla decisione di vietare i richiami con questo vaccino agli under 60, è stata inizialmente disposta la somministrazione della seconda dose con Pfizer o Moderna, nello stesso intervallo di tempo. È stata poi autorizzata la possibilità, su base volontaria da parte del paziente, di ricevere il richiamo con il vaccino AstraZeneca. Ora la decisione di anticipare di nuovo i tempi dei richiami AstraZeneca (non più quindi a tre mesi dalla prima dose) per velocizzare il completamento del ciclo vaccinale.

Nella prima riunione, in modalità telematica, della nuova commissione speciale sull'emergenza Covid-19 della Regione dello scorso 22 giugno, d'altronde D'Amato aveva spiegato la necessità del cambio di passo: "Nel Regno Unito oggi c'è la diffusione della variante Delta presente già nel nostro paese e nella nostra regione. Queste varianti nel tempo tendono assumere un ruolo predominante nell'arco di sei/sette settimane, per questo è importante arrivare al 70 per cento delle persone vaccinate". "I medici di medicina generale - ha aggiunto - hanno somministrato fino ad ora oltre 300mila vaccini e dovranno sapere che avranno un peso molto pesante, per quanto riguarda l'eventuale richiamo, faremo di tutto per garantire lo standard di efficienza e qualità presente negli hub vaccinali". 

Non è ancora chiaro se per chi ha fatto la prima somministrazione con AstraZeneca, la seconda dose verrà fatta con AstraZeneca oppure un altro vaccino come Moderna o Pfizer che, nelle ultime settimana, è balzato agli onori della cronaca per un calo di dosi che hanno costretto la Regione a posticipare a dopo Ferragosto le vaccinazioni per gli adolescenti con età tra i 12 e i 16 anni

"Abbiamo avuto notizia di una riduzione, a luglio, del 43 per cento delle consegne del vaccino Pfizer. È un fatto che ci preoccupa. Questo comporterà una riorganizzazione dell'attività vaccinale al fine di poter mantenere fermo l'obiettivo del 70 per cento della popolazione del Lazio immunizzata entro la prima decade di agosto. E' un obiettivo credibile, che si scontra però con questa annunciata riduzione", ha sottolineato D'Amato nei giorni scorsi. 

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