Vaccino antinfluenzale, la regione apre alle farmacie: aumentano le dosi, c'è anche la possibilità di somministrazione
D'Amato: "Sono 100mila le dosi di vaccino destinate alle farmacie, dal 15 ottobre arriveranno le prime 20mila"
Non solo obbligo di mascherine. La nuova ordinanza della regione Lazio segna anche un'apertura nei confronti delle farmacie per quanto riguarda il vaccino antinfluenza, sia per l'aumento delle dosi disponibili, sia per la possibilità di somministrazione. L'annuncio è di D'Amato in conferenza stampa: "Diamo la possibilità alle farmacie di vendere i vaccini antinfluenzali, come sempre, e per la prima volta, dove ci sono le condizioni cliniche e logistiche, di somministrare i vaccini antinfluenzali. Sono 100mila le dosi di vaccino destinate alle farmacie, dal 15 ottobre arriveranno le prime 20mila".
Nell'ordinanza si legge che "allo scopo di perseguire in modo efficace l’obiettivo di generale copertura vaccinale e di assicurare che il sistema sanitario regionale possa fronteggiare l’aumento di domanda anche per le persone di età compresa tra 18-59 anni (residuali rispetto a quelle bersaglio e servite da MMG/PLS) che una quota di 100.000 dosi vaccini, o ulteriore, sia resa disponibile alle Farmacie per garantire l’acquisto con oneri a carico del cittadino, secondo un prezzo uniforme di partecipazione che verrà all’uopo individuato, e previo rimborso alla Regione del costo sostenuto e consentire loro, in presenza dei requisiti e secondo modalità definite dalla Direzione Salute, oltre che la vendita, anche l’organizzazione di un servizio di somministrazione/inoculazione del vaccino con conseguente assunzione di responsabilità".
La possibilità di somministrare il vaccino in farmacia scatena la protesta dei medici di famiglia. Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) "C'è una legge dello Stato che impedisce la presenza del medico in farmacia. Se non si cambia la norma, qualunque atto si farà in questo senso sarà impugnato. E riterremo necessario il controllo delle Forze dell'ordine per evitare eventuali casi di prestanomismo, ovvero la possibilità che medici risultino solo sulla carta presenti in farmacia per vaccinare".