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Vaccini ai detenuti, il caso diventa politico: lite Salvini-D'Amato. E il Pd attacca: "Gaffe clamorosa"

D'Amato a Salvini: "Su queste questioni serve serietà, in Lombardia e Veneto sono iniziate a marzo le vaccinazioni nelle carceri"

I vaccini anti Covid per i detenuti rinchiusi nelle carceri stanno diventando un caso politico. Ad alimentare la discussione, attraverso un post su Twitter, è stato il leader della Lega Matteo Salvini: "Lazio e Campania vogliono vaccinare i detenuti prima di anziani e persone disabili. Roba da matti".

L'esponente del Carroccio ha così criticato duramente la decisione del presidente del Lazio di somministrare le prime dosi del vaccino Johnson&Johnson ai detenuti. Le prime 180mila dosi del farmaco arriveranno nelle prossime ore nel Lazio e, come annunciato ieri dall'assessore regionale Alessio D'Amato, "saranno utilizzate per immunizzare tutti i detenuti e gli agenti penitenziari delle carceri del territorio". Una scelta che a Salvini non va giù.

"Che un ex Ministro degli Interni definisca 'roba da matti' la vaccinazione degli agenti della penitenziaria e dei detenuti è un’azione da maramaldo. Il Lazio è tra le prime Regioni italiane per copertura vaccinale agli anziani e in generale per livello di somministrazioni. Su queste questioni serve serietà, in Lombardia e Veneto sono iniziate a marzo le vaccinazioni nelle carceri", ha spiegato D'Amato con una nota ieri sera. 

A supportare la tesi di D'Amato anche Enzo Foschi, vicesegretario del Pd Lazio: "Gaffe clamorosa di Salvini sui detenuti che il Lazio vaccinerà fra qualche giorno. L'odio verso gli altri lo porta a dire cose senza senso. Pensi ai disastri della sua Lombardia".

Nel frattempo i numeri dei vaccinati nel Lazio salgono. "Sulla fascia degli over 80 nel Lazio il 60% dei prenotati ha già ricevuto la seconda dose. Ho chiesto alla struttura commissariale di aggiornare  il dato della copertura vaccinale. Il dato Istat sulla popolazione over 80 del Lazio è pari a 400.605. - ha concluso D'Amato - Per gli over 80 sul totale dei prenotati l'87% ha ricevuto la prima dose e il 60% entrambe le dosi, mentre per quanto riguarda gli over 70 anni il 47% dei prenotati ha già ricevuto la prima dose e il 10% anche la seconda dose.

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