rotate-mobile
Attualità

Ucraina: la storia di Alona e del figlio Makha, ospitati da una pediatra della Croce Rossa

Il bambino di 20 mesi deve subire un'operazione chirurgica. Hanno lasciato una cittadina vicino Kiev, dove il papà combatte contro i russi

Un viaggio per fuggire dalla guerra e curare suo figlio di 20 mesi, affetto da labiopalatoschisi (comunemente noto come labbro leporino), si è trasformato in un'esperienza di umanità e amore che ha ridato speranza e una parvenza di normalità a una mamma ucraina, Alona, accolta in casa dalla dottoressa Carolina Casini, medico pediatra della Croce Rossa Italiana.

La fuga di Makhar e Alona da Vorzel

La storia viene raccontata dalla stessa associazione, che ha documentato l'incontro in un centro di accoglienza di Leopoli e l'attivo a Roma del piccolo Makhar, che nella nostra regione ha visto per la prima volta il mare. Fuggiti da Vorzel, cittadina vicino a Bucha, teatro di guerra tra i più terribili documentati dalla stampa internazionale nei giorni dell'attacco russo a Kiev, mamma e figlio sono stati intercettati da una missione umanitaria della Croce Rossa a Leopoli, in un centro sfollati interni. 

La missione di Croce Rossa verso Leopoli

Iniziata la notte di domenica 24 aprile, la missione si è conclusa con il ritorno nella Capitale il 29. A colpire gli operatori della Cri e la dottoressa Casini è stata la scena di un soldato ucraino insieme alla moglie e il figlio: si era preso un giorno libero per salutarli prima del viaggio verso l'Italia, dovendo tornare a combattere per la patria. Impossibile per il piccolo Makhar ricevere le terapie adatte a Kiev, tantomeno subire l'operazione al labbro. 

Il medico pediatra che decide di ospitare mamma e figlio

"L'immagine del papà insieme alla moglie e al figlio ci ha copiti molto - spiega Carolina Casini - e il primo pensiero che abbiamo avuto tutti è stato 'chissà se si rivedranno'. In ogni caso, subito ci siamo adoperati per trovare una collocazione, in un centro d'accoglienza a Roma o altrove. Ma non è stato possibile, sono tutti saturi. Così ho deciso di ospitarli. E' stata la cosa più bella e giusta che potessi fare". 

Il presidente Cri: "Storia rappresentativa dei nostri Principi"

“Questa storia è rappresentativa, così come tante altre, della forza dell’Umanità, il primo – commenta il presidente della Cri, Francesco Rocca – dei nostri Principi. Il dialogo e la collaborazione tra le Consorelle consentono di realizzare piccoli e grandi miracoli. Questa vicenda toccherà il cuore di molti e mi auguro faccia riflettere sulle tragiche conseguenze che le guerre hanno sui più vulnerabili”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ucraina: la storia di Alona e del figlio Makha, ospitati da una pediatra della Croce Rossa

RomaToday è in caricamento