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Le donazioni per i profughi ucraini, così si evitano le truffe sul web

Attraverso le indagini sono stati riscontrati tentativi di truffa prevalentemente con l'utilizzo di sistemi di messaggistica istantanea

Richieste di denaro attraverso la messaggistica istantanea dei social con il pretesto di fornire aiuti ai profughi ucraini. Sono queste le caratteristiche delle nuove truffe del web organizzate della criminalità e scoperte dalla polizia postale nell’ambito di un’indagine su piattaforme come Whatsapp, Telegram, Skype, Messenger di Facebook, Viber o Instagram. Per contrastare i raggiri, la polizia ha indicato agli ignari cittadini una serie di suggerimenti. 

La guerra in Ucraina ha generato la creazione di una rete di solidarietà da parte di cittadini e associazioni che da settimane stanno effettuando donazioni e raccolta di beni di prima necessità. Non tutti, però, sono animati da gesti nobili e si registrano le prime denunce di truffa.

Nei giorni scorsi, dalle pagine del nostro giornale, abbiamo raccontato il lavoro dell’avvocato Guido Pascucci che ha raccolto decine di denunce in poco tempo: “Ci sono persone che hanno consegnato soldi a privati che hanno lanciato appelli sui social o tramite volantini affissi al supermercato o altri luoghi pubblici, e che non hanno più avuto notizie né sui fondi né sulle persone cui li hanno dati. Le somme vanno dai 50 ai 200 euro, tutte consegnate nelle mani di persone che non hanno fornito ricevute né attestati di ricezione. Denaro impossibile da tracciare, e gli organizzatori della fantomatica raccolta sono diventati irreperibili”.

Per scongiurare le truffe, gli agenti della polizia di Stato hanno diffuso consigli. Per evitare di essere truffati i cittadini devono sempre verificare attraverso i siti istituzionali delle associazioni la veridicità del messaggio ricevuto. “Questo perché le raccolte di fondi a scopo benefico vengono generalmente concordate con l'ente pubblico al quale la somma è destinata, che in genere la pubblicizza sulle sue pagine web ufficiali” fanno sapere dalla polizia. 

Anche se è possibile, avverte la Polizia, che una raccolta fondi non autorizzata possa poi effettivamente arrivare al destinatario indicato, è importante che il cittadino, prima di effettuare la donazione, verifichi se sulla pagina web ufficiale del destinatario, vi siano le corrette coordinate bancarie.

Inoltre, la polizia invita a diffidare delle richieste di donazioni attraverso il versamento di denaro su carte di credito ricaricabili, una pratica che viene spesso utilizzata per mettere in atto le truffe.  Per stare al fianco dei cittadini, la polizia 
 

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