I romani danno (per la prima volta ) la sufficienza al trasporto pubblico
L'annuale relazione di Acos evidenzia che i cittadini, per il 2021, hanno valutato complessivamente 6 il sistema di trasporti pubblici
I romani danno la sufficienza, per la prima volta in 15 anni di rilevazioni, al sistema di trasporto pubblico cittadino. Il voto emerge dalle 350 pagine dell'annuale relazione dell'Agenzia capitolina di controllo dei servizi (Acos), che quest’anno ha valutato l'andamento del primo anno di governo del sindaco Roberto Gualtieri. E il trasporto pubblico locale ha ricevuto un 6 pieno in tutti i settori, dagli autobus ai tram passando per metropolitana, taxi e parcheggi.
Dalla relazione emergono, ovviamente, anche i problemi che le aziende del tpl hanno dovuto affrontare causa pandemia di Covid-19. Complici lockdown, restrizioni e calo dei passeggeri imposto per non riempire troppo i mezzi, gli introiti sono calati: per il 2021 l’Associazione Trasporti ha stimato una perdita di 2 miliardi del comparto, con un parallelo aumento dei costi di esercizio legati alla necessità di aggiungere corse per garantire il servizio e di investire nelle procedure di sanificazione.
A questo si aggiunge, in tempi recenti, la crescita dei prezzi dell’energia. Agli elementi nazionali si sono poi sommati quelli “locali” legati soprattutto ai ritardi nella manutenzione delle infrastrutture su ferro, metropolitane e tram. Questo ha imposto all’amministrazione capitolina di attivarsi presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per scongiurare lo stop delle tre metropolitane, attivando al contempo i fondi disponibili per avviare cantieri improcrastinabili: dal 4 luglio la linea A chiude alle 21 (nei primi mesi di cantiere sono stati sostituiti 4 km di binari) e il servizio del tram 8 è sospeso per il rifacimento delle infrastrutture. Ci sono poi le criticità legate al parco mezzi circolante di Atac, carente sia dal punto di vista del numero di veicoli in circolazione sia per quanto riguarda efficienza e manutenzioni, una situazione che vale sia per gli autobus sia per la metro.
Al netto delle problematiche, dalla relazione emerge che rapportando l’effettivo servizio reso con il programma di esercizio il 2021 risulta essere complessivamente positivo: le metropolitane tornano ai livelli pre-covid, mentre sulla superficie si registra un tasso di resa medio anche superiore (96,8%), mai raggiunto dalla stipula dell’attuale contratto di servizio. Un risultato che deve però confrontarsi - come sottolinea la stessa Acos - con “alcune situazioni contingenti e in evoluzione”.
“I voti ottenuti in questo report rappresentano per noi un buon punto di partenza importante con l’obiettivo di raggiungere presto i livelli del 2007, quando il giudizio sul trasporto pubblico era nettamente migliore - è stato il commento dell'assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè - La valutazione dei romani ci racconta da un lato che c’è ancora molto lavoro da fare, dall’altro che abbiamo intrapreso la strada giusta. Il voto dato dai cittadini supera la sufficienza, infatti, per tutte e quattro le voci di indagine: 6,5 per i taxi; 6,4 per le metropolitane; 6,2 per bus e tram e 6,1 per la sosta sulle strisce blu. Con i primi tre servizi che registrano una crescita rispetto agli anni 2020 e 2021. Sono segnali che ci danno grande fiducia soprattutto perché ottenuti nonostante le difficoltà iniziali e la drammatica situazione ereditata relativa a tutte le infrastrutture di trasporto - armamento tranviario, metropolitane e impianti di traslazione - e riguardante le aziende, con Atac in concordato preventivo e Roma Metropolitane in liquidazione”.
Aumentano le auto private e le manutenzioni: il rischio è una nuova bocciatura
Il primo tema è la ripresa del traffico privato: moltissime auto sono tornate su strada dopo il lockdown, in numero ancora superiore anche per la ricerca di mezzi di trasporto con cui muoversi autonomamente e senza timore di potenziale contagio (e a questo proposito non stupisce l’avanzata di mezzi in sharing come monopattini, scooter e ebike). La conseguenza naturale e inevitabile sono le lunghe code, il traffico e, nei casi peggiori gli incidenti, anche quelli in aumento.
Il secondo tema che influisce sul corretto esercizio del trasporto pubblico sono le manutenzioni. Se sul lungo termine porteranno benefici all’intero sistema, a oggi, diventate ormai urgenti, finiscono per impattarvi in modo pesante costringendo a ridurre l’orario di attività del servizio su ferro (diminuzione della frequenza per le metro B e C dalla primavera, chiusura alle 21 per la metro A e la Roma-Lido a partire da luglio) o a interromperlo (come nei casi delle linee tram 2 e 8). E le valutazioni dei romani potrebbero quindi tornare sotto la sufficienza.
“Per far fronte a queste minacce - sottolinea Acos - è necessario ripensare la mobilità non più come un tema o un problema, bensì come la soluzione dei temi economici e sociali, emersi soprattutto nell’ultimo periodo a seguito del conflitto Russia-Ucraina. Il caro carburanti e la fiammata inflattiva hanno spinto il governo a varare il DL 50/2022 (Aiuti) che all’art. 35 ha istituito il “Bonus Trasporti”, valido per l’acquisto dell’abbonamento del trasporto pubblico. Una azione valida per il breve periodo, unitamente alle mitigazioni concordate sulle metropolitane romane con il DL Infrastrutture, che dovrà essere accompagnata da ulteriori misure strutturali che rendano il TPL più competitivo e appetibile rispetto all’automobile privata e meno oneroso per il bilancio di Roma Capitale”.