rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Attualità

Record di trapianti di fegato per il centro San Camillo-Spallanzani

Nel 2022 sono stati infatti portati a termine 66 interventi, un numero in crescita rispetto agli anni precedenti e un risultato mai raggiunto nel Lazio

Anno da record, in termini di trapianti di fegato, per polo ospedaliero interaziendale trapianti (Poit) San Camillo Forlanini-INMI Spallanzani. Nel 2022 sono stati infatti portati a termine 66 interventi, un numero in crescita rispetto agli anni precedenti e un risultato mai raggiunto nel Lazio.

Quasi il 40% dei pazienti trapiantati proviene da fuori regione

Il centro trapianti San Camillo/Spallanzani si conferma dunque un importante punto di riferimento per i pazienti affetti da patologie al fegato, non solo a livello regionale ma per tutto il Centro-Sud. Circa il 40% dei pazienti trapiantati proviene infatti da fuori regione, in particolare dalla Basilicata, che ha stipulato una convenzione con la Regione Lazio, ma anche da Calabria, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, con un percorso assistenziale ben codificato e rapido nei tempi di realizzazione per il paziente candidato a trapianto di fegato. Ed è proprio accogliendo pazienti provenienti anche da fuori regione che, nel giro di due anni, la media di trapianti di fegato portati a termine dal centro è passata da 35 a 66, quasi raddoppiando.

"Il primo intervento di questo tipo in Italia venne portato avanti dal Poit nell'estate del 2019 - ricorda il professor Giuseppe Maria Ettore, direttore del Poit - su una giovane donna che, a seguito di un cancro al seno, aveva sviluppato metastasi al fegato, trattate con successo attraverso chemioterapia e radioembolizzazione che però avevano fatto sviluppare una grave insufficienza epatica che rendeva necessario il trapianto. Oggi quella donna è in perfette condizioni di salute, questo ci fa guardare al futuro con ottimismo".

"Mai dimenticare che i trapianti sono frutto di atti di generosità"

"Il Poit è una grande macchina organizzativa in grado di affrontare casi sempre più complessi - ha aggiunto il direttore generale dell'azienda sanitaria San Camillo-Forlanini, Narciso Mostarda - ma non bisogna mai dimenticare che il trapianto origina da un atto di generosità, da parte della persona defunta o dei suoi familiari. Se l'opposizione alla donazione degli organi diminuisce nel tempo, è anche grazie al lavoro h24 del personale medico e infermieristico del centro, che, con dedizione e professionalità, ha permesso di ottenere questi risultati. Il Poit è una grande eccellenza, un esempio di collaborazione virtuosa interaziendale, che ci rende competitivi a livello nazionale".

“La grande performance del centro trapianti testimonia la capacità della sanità laziale di essere di grande qualità e attrattiva - conclude Francesco Vaia, direttore generale dell'INMI Lazzaro Spallanzani - Nonostante la pandemia siamo stati in grado di svolgere una missione delicata e strategica al servizio della persona. E grazie al lavoro in stretta sinergia abbiamo messo a disposizione degli operatori gli strumenti e il personale per permettere loro di fare al meglio".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Record di trapianti di fegato per il centro San Camillo-Spallanzani

RomaToday è in caricamento