rotate-mobile
Attualità

Crisi Tim, a rischio 40mila posti. Zingaretti: "Pronti a tutelare lavoratori di Roma"

Dalla Regione Lazio: “Noi ci siamo per luoghi istituzionali di confronto e mediazione”

"Se salta il piano industriale di Tim sono anche a rischio 40mila posti di lavoro". Sono queste le parole di Fabrizio Solari segretario della Slc-Cgil utilizzate per spiegare quanto sta accadendo nell’azienda delle telecomunicazioni.

Per il 26 novembre, inoltre, è stato calendarizzato un nuovo consiglio di amministrazione straordinario che dovrebbe chiarire la strategia di Tim nei prossimi anni in vista dell’appuntamento di febbraio: tra tre mesi, infatti, il cda di Tim dovrà approvare il Piano Strategico fino al 2024. Ma un possibile cambio al vertice lo mette a rischio e con esso anche i posti di lavoro. Intanto dalla Regione Lazio: “ Noi ci siamo per luoghi istituzionali di confronto e mediazione”.

I soci sarebbero scontenti per i risultati della gestione dell'amministratore delegato, Luigi Gubitosi. Già perché stando a quanto si apprende, undici consiglieri avrebbero firmato una lettera prospettando una possibile sfiducia. Nel calderone del malcontento, anche la delusione su Dazn che non avrebbe dato i risultati sperati. Non solo, in 4 mesi le agenzie di rating avrebbero messo in discussione la tenuta del gruppo telefonico. Nulla viene confermato da Parigi ma a dimostrare l’agitazione, oltre quello che trapela in via ufficiosa, sarebbero riunioni convocate a così poca distanza l’una dall’altra.

Sindacati preoccupati per lo 'stato confusionale' dell'azienda

“La scelta obbligata per il futuro di Tim era all'interno di una scelta di politica industriale che il passato governo aveva in qualche modo avallato - con lettere di intenti fra Cdp, Tim e Open Fiber nell'agosto del 2020 - e quindi, di lì in avanti, l'azienda si era predisposta ad una soluzione che era stata individuata e che corrispondeva a due parametri principali: quello di rispondere ad un programma del Paese, cioè dotarci di una rete di nuova generazione in grado di soddisfare tutte le esigenze del Paese, e l'altro aspetto era di trovare una sistemazione anche dal punto di vista industriale ai 40mila dipendenti di Tim. Che succede Ora?” ha spiegato il leader di della Slc-Cgil.

Inoltre: “Ad appena una settimana dall'ultimo Cda di Tim in queste ore, stanno emergendo azioni confusionarie dei consiglieri di amministrazione, sotto la regia degli azionisti che puntano a ribaltare la Governance aziendale, anziché lavorare ad un piano industriale di sviluppo” ha spiegato Vito Vitale, il segretario generale della Fistel Cisl. “Le ricadute di questo stato confusionale nel quale è venuta a trovarsi Tim rischiano di degenerare in modo irreversibile con gravissime conseguenze sul sistema di Telecomunicazioni del Paese, già in mano ad azionisti stranieri, sull'occupazione interna e sull'indotto, dove sono impiegati circa 80.000 lavoratori” ha aggiunto Vitale.

Zingaretti: “Preoccupazione per il futuro dei lavoratori, noi ci siamo”

“Voglio esprimere la mia preoccupazione per il futuro dei lavoratori di Tim, un’azienda strategica per il nostro Paese e per il Lazio. Ma anche per le ricadute sul territorio laziale in termini economici e sociali, nonché per le conseguenze negative che potrebbero colpire tutto l’indotto che ruota intorno a Tim. Noi come Regione ci siamo e siamo pronti per ulteriori luoghi istituzionali di confronto e di mediazione, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori e le sedi di Roma e del Lazio. In generale è necessario tutelare tutti gli interessi in gioco, quelli dei consumatori, dei piccoli azionisti e mettere in atto una vera e propria strategia industriale di più ampio respiro per un settore strategico come quello delle telecomunicazioni ad alto contenuto di innovazione” ha detto il governatore della Regione Nicola Zingaretti.

Casu: “Necessità di risposte chiare e immediate”

“I rappresentanti sindacali stanno lanciando un allarme molto forte, esprimendo gravissime preoccupazioni circa il futuro del piano industriale di Tim. Sono necessarie risposte chiare e immediate per tutelare 40mila lavoratori e la stabilità di una società strategica per il Paese” ha commentato in un tweet Andrea Casu, deputato del Partito democratico.

"La situazione di Tim suscita la necessità di una riflessione attenta e sono da condividere le preoccupazioni della Cgil sui rischi occupazionali che potrebbero derivare da uno stop del piano industriale della compagnia. C'è da augurarsi che il prossimo futuro sia segnato da una modernizzazione della infrastrutturazione digitale del Paese che grazie al pnrr metta insieme concorrenza, migliori servizi digitali, ma anche tenuta dei livelli occupazionali, soprattutto in alcune città tra le quali Roma" ha detto il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Roberto Morassut.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crisi Tim, a rischio 40mila posti. Zingaretti: "Pronti a tutelare lavoratori di Roma"

RomaToday è in caricamento