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Coronavirus: oltre 60.000 test a forze dell’ordine e pompieri per contrastare il Covid19

La decisione nel corso di una riunione operativa tenuta in Prefettura coinvolgerà oltre 60mila operatori della sicurezza e del soccorso

Test ed indagini epidemiologiche a forze dell’ordine e del soccorso per contrastare la diffusione del Covid19. E’ quanto deciso nel corso di una riunione operativa convocata dal Prefetto di Roma, Gerarda Pantalone in collaborazione con la Regione Lazio a cui hanno preso parte il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e l’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato e i rappresentanti della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, per l’Esercito gli uomini impegnati in ‘Strade sicure’ e L’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani.

Di assoluto rilievo è l’iniziativa assunta dalla Regione, tesa a sottoporre ad indagine epidemiologica gli operatori della sicurezza e del soccorso, impegnati quotidianamente a difesa delle libertà democratiche e che oggi, nel difficile contesto dell’emergenza sanitaria, garantiscono il pieno rispetto delle regole - dichiara il Prefetto di Roma - Un grazie dunque al Presidente Zingaretti e all’Assessore D’Amato per la sensibilità  dimostrata verso le Forze di polizia e i Vigili del fuoco che, di fatto, realizza la tutela dell’intera collettività”.

Voglio ringraziare i rappresentanti delle Forze dell’Ordine per l’ampia condivisione ottenuta – ha commentato il Presidente Zingaretti – Stiamo mettendo in campo un programma di sorveglianza importante che coinvolgerà circa 60 mila persone”. 

Nella riunione è stato illustrato il programma di sorveglianza epidemiologico basato sui test sierologici la cui sperimentazione è stata svolta dall’INMI Spallanzani e dal Policlinico di Tor Vergata. Operativamente il personale delle Forze dell’Ordine verrà sottoposto ai test secondo modalità decise da ogni corpo di appartenenza per definire con maggior precisione la situazione epidemiologica e guidare interventi di controllo mirato, basati sulla ricerca di anticorpi su aree a rischio più elevato. Questa strategia - le parole dell’Assessore D’Amato - è stata decisa dal servizio sanitario regionale del Lazio per capire la circolazione virale e la necessità di assicurare interventi di sorveglianza sanitaria. È un impegno rilevante ma che consideriamo strategico”.  
 

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