Orari ridotti e caldaie allagate: le case popolari ancora al freddo
A Spinaceto la caldaia degli alloggi Erp di via Padre Gesualdo Formato è spenta perché il locale è allagato, mentre in uno stabile Ater di Centocelle ancora non sono partiti i riscaldamenti
Un tubo rotto da anni e le acque degli scarichi che invadono i locali comuni dei palazzi popolari, riempiendo le cantine. Non solo. L'acqua, soprattutto quando piove molto, arriva anche nel locale caldaia e impedisce l'accensione dei termosifoni: tutti al freddo. Questo succede a Spinaceto. Mentre a Centocelle gli inquilini Ater denunciano un certo ritardo nell'accensione dei caloriferi: "Qui c'è gente di novant'anni e malata".
A Spinaceto caldaia spenta perché il locale è allagato
In via Padre Romualdo Formato 30 e 40 i due stabili da otto piani sono di proprietà del Comune. Ci vivono 32 famiglie in totale, tra le 90 e le 100 persone (almeno). Danila è una di loro: "Vivo qui dal '78 - racconta a RomaToday - e pago regolarmente ogni anno circa 600 euro di riscaldamento per un appartamento con due camere da letto. La situazione stavolta è critica perchè si è allagato il locale caldaia e quindi la ditta non ha potuto accendere il sistema di riscaldamento, siamo tutti al freddo". E pensare che l'anno scorso la caldaia è stata cambiata. Dal Campidoglio fanno sapere che la problematica è nota e che è stato sollecitato l'intervento da parte del dipartimento Simu.
Cantine piene d'acqua ogni sei mesi
Il problema si ripete da un anno, perché già a settembre 2021 l'acqua aveva invaso lo stanzino, ma quella volta "l'intervento fu molto rapido, eravamo sotto elezioni" ricorda Danila, che prosegue: "Oltre all'allagamento del locale caldaia, abbiamo anche l'acqua ciclicamente nelle cantine. Ogni sei mesi circa si sovraccaricano le tubature, soprattutto quando iniziano le piogge torrenziali. Un sacco di roba la dovremo buttare". Secondo quanto riferisce l'inquilina, gli allagamenti sono storia nota "da almeno sei anni".
Anziani al gelo a Centocelle
A Centocelle, in via Tor de' Schiavi, i riscaldamenti che avrebbero dovuto accendersi il 21 novembre sono ancora spenti: "Non sono partiti - fa sapere Rosa - quindi oltre che tappati in casa per un cantiere di ristrutturazione che ancora procede a rilento, siamo anche al freddo. Io ho sessant'anni e sto bene, ma qui ci sono persone anziane di quasi novant'anni, anche malate, reduci da operazioni. Non possono stare in queste condizioni. Mail e chiamate? Sì ma nessun riscontro dal 22 novembre, parliamo solo con call center". Anche in questo caso la caldaia è nuova "montata lo scorso anno, ma la ditta che fa l'accensione non è ancora venuta".
La protesta di Casal Bruciato al gelo
Il 21 novembre in via Cipriano Facchinetti, Casal Bruciato, un gruppo di inquilini delle case popolari del quartiere ha manifestato - come ogni anno - tutta la rabbia per il gelo in cui sono costretti a vivere, causa non funzionamento dei termosifoni per caldaie e tubature rotte. Cassonetti rovesciati e striscioni esposti in strada, con tanto di arrivo della polizia. Si tratta di diverse palazzine sia del Comune sia Ater, in alcuni casi proprietà Enasarco ma con gestione dell'azienda territoriale capitolina. "Venerdì (19 novembre, ndr) sono state fatte le prove di accensione - raccontavano a RomaToday - e già era evidente che la caldaia non avrebbe funzionato perché i riscaldamenti sono stati accesi solo in alcuni appartamenti".
Termosifoni accesi solo 4 ore fino al 7 dicembre nelle case Ater
Sui gruppi Facebook degli inquilini Ater di Roma sembra che le sorti siano diverse. C'è chi si rallegra per l'accensione avvenuta in tempo, chi invece lamenta come Rosa un ritardo inspiegabile. E una riduzione dell'orario maggiore rispetto a chi non vive in case popolari: sul sito dell'azienda territoriale, infatti, il 18 novembre è comparso un avviso con il calendario delle accensioni e da quanto si legge fino al 28 novembre i riscaldamenti saranno accesi alle 18 e spenti alle 21, mentre dal 29 novembre e fino al 7 dicembre ci sarà un'ora in più, dalle 17: "Considerata l'attuale situazione - scrive Ater - , gli orari potrebbero subire variazioni a seguito monitoraggi periodici eseguiti dall'Ufficio Riscaldamento, in considerazione del costo del gas e delle temperature". Nei condomìni privati, in seguito al nuovo regolamento governativo e alle applicazioni comunali per far fronte agli aumenti del gas, i riscaldamenti vengono tenuti accesi 10 ore, contro le 12 degli scorsi anni. Nelle case Ater, fino al 7 dicembre, meno della metà del tempo.