Anzio, liberata in mare la tartaruga raccolta dai pescatori perché malata
Lo ha spiegato l'assessora alla Transizione ecologica della Regione Lazio, Roberta Lombardi: "Bella occasione per presentarvi la nostra Rete Tarta Lazio"
E' stata liberata nello stesso mare dove, un paio di settimane fa, malata, era stata raccolta da alcuni pescatori. Ieri la tartaruga marina Silene è stata riportata in spiaggia ad Anzio dopo un ricovero presso Zoomarine grazie al trasporto effettuato dalle Guardie Zoofile locali. Lo ha raccontato l'assessora alla Transizione ecologica della Regione Lazio, Roberta Lombardi. Silene è la prima tartaruga che viene liberata in mare nel Lazio dopo lo scoppio della pandemia.
"Quando Silene è stata recuperata era malata, era afflitta da un granchio parassita la cui presenza impedisce alla tartaruga di immergersi. Eliminato il fastidio, Silene è stata accudita, nutrita e monitorata prima di essere liberata", ha scritto Lombardi.
"Questa è una bella occasione per presentarvi la nostra Rete Tarta Lazio, che si occupa di monitoraggio, recupero e tutela delle tartarughe marine e che è composta dal personale di: Aree Protette della Regione Lazio; Aree Protette Marine e Terrestri nazionali e statali (Parchi Nazionali ed Aree marine Protette); Centri di primo soccorso o dei Centri di terapia e riabilitazione; Vigili del Fuoco; Gruppi Carabinieri Forestale; e personale afferente ad Associazioni di Volontariato".
Tarta Lazio, continua Lombardi "collabora inoltre attivamente con numerosi altri attori quali, il Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica A. Dohrn di Napoli; Zoomarine ONLUS, quale Centro di primo soccorso; Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana; ASL Veterinarie; Corpo delle Capitanerie di Porto". Vengono inoltre spesso coinvolti nelle attività cittadini e stakeholders: "Ad esempio da questa primavera introdurremo anche forme di collaborazione con le Associazioni dei balneari di Roma e del Lazio per il monitoraggio delle spiagge al fine di individuare tempestivamente i nidi di tartarughe marine.
Dal giugno 2016, quando la rete è entrata in funzione effettiva, ad oggi, sono stati recuperati 230 esemplari, 52 dei quali vivi, quasi tutti curati e poi liberati in mare".