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La Garbatella scende in piazza dopo lo stupro: "Non vogliamo avere paura"

Il collettivo Una volta per tutte ha organizzato martedì sera un presidio in piazza Biffi per chiedere a gran voce misure concrete per aumentare la sicurezza delle donne in città

“Non vogliamo avere paura”: ribadendolo a gran voce, come un mantra, la Garbatella è scesa in piazza per condannare quanto accaduto venerdì scorso, la violenza sessuale ai danni di una donna in via Valignano, e “reclamare il diritto a una città vivibile e ad attraversarla anche da sole, perché ci piace uscire in pace e perché uno stupro, l'ennesimo atto contro una donna, non può passare sotto silenzio”

La manifestazione ha avuto luogo in piazza Biffi ed è stata organizzata dal collettivo femminista Una volta per tutte, che ha chiamato a raccolta l’intero quartiere per aprire un dibattito pubblico non solo su quanto accaduto, ma sulla percezione di sicurezza in una città in cui, in sole 24 ore, sono stati denunciati tre stupri: “Il 25% delle popolazione femminile ha conosciuto una forma di violenza sessuale di qualunque tipo - hanno sottolineato le attiviste - sono e siamo milioni di donne in tutto il paese, a Roma 3 nell'ultima settimana e molte altre sono rimaste nel silenzio”.

“Abbiamo scelto di essere in piazza, di unire alla rabbia e allo sconcerto la sorellanza e la solidarietà - è stato scandito in piazza - sollecitando la comunità a stare insieme contro l' indifferenza, ogni componente sociale nelle istituzioni, nelle scuole, nei luoghi della socialità, a fare la sua parte”. Hanno quindi voluto dichiarare pubblicamente solidarietà alla 44enne aggredita, ricordando come la violenza sessuale sia “un fenomeno che dietro i numeri porta storie di vite sospese fra la rabbia e il dolore e che ci colpisce ancora di più quando succede nelle strade che frequentiamo tutti i giorni, come venerdì scorso a Garbatella. Siamo tutte scosse e le siamo vicine”.

La indagini sullo stupro della Garbatella

Le indagini sullo stupro della Garbatella stanno procedendo serrate da 4 giorni. Gli investigatori della squadra mobile, oltre a sentire la testimonianza della vittima, una donna di 44 anni aggredita mentre stava salendo in auto dopo una cena al ristorante, stanno anche esaminato i filmati delle videocamere di sicurezza della zona per capire se potrebbero avere ripreso il violentatore. Che è stato descritto come un uomo tra i 30 e i 40 anni, di carnagione olivastra, con un giubbotto rosso: difficile per la 44enne, sotto choc e ferita, fornire una descrizione più dettagliata, soprattutto a causa del buio, della pioggia e della rapidità con cui è stata aggredita.

Pochi dettagli sono trapelati anche da chi ha soccorso la donna: l’uomo, messo in fuga dall’arrivo di due amiche a loro volta uscite dal ristorante, si è allontanato velocemente a piedi, e i passanti si sono concentrati sul dare il massimo dell’aiuto. L’auto in cui si è consumata la violenza è stata passata al setaccio dalla scientifica, e non è escluso che i tecnici possano risalire a tracce utili a individuare il dna dell’aggressore. Che potrebbe rivelarsi decisivo nel caso in cui si trattasse di un molestatore seriale già schedato.

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