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Incontri clandestini alla Caffarella: la vera storia del 'Fight Club' nel parco

Una dozzina di match, tanti spettatori, molti curiosi. I video su youtube ed anche alcune notizie sbagliate. Ecco cosa è successo davvero

“Strelka Kimbo fight”. Si chiama così la nuova modalità di combattimento che sta prendendo piede nella Capitale. Il nome è di forte impatto. Evoca “strelka”, l'associazione che in Russia l’aveva lanciato, e Kimbo Slice, uno dei padri dell’MMA. In realtà, quello che anche qualche settimana fa è andato in scena a Roma, è più “uno sparring tra scapoli e ammogliati”. Parola di Simone Cicalone, lo youtuber di “Scuola di botte” che, con per le sue pagine social, da “spettatore filmante” ha documentato gli ultimi appuntamenti dello “Strelka”.

Uno sparring tra scapoli e ammogliati 

C’entra qualcosa con Fight Club? Poco o niente. Intanto chi pensa di trovarvi un accanito Brad Pitt, rischia di restarne deluso. Quelli che, un paio di settimane fa, hanno raccolto l’invito a prendere parte al meeting della Caffarella, sono persone molto diverse tra loro. C’è il padre di famiglia, il palestrato e quello che ha smarrito da tempo la tessera della sala pesi. “Il clima era tranquillo,sembravano sparring perché gli avversari venivano decisi sul momento, peraltro senza mettere borse in palio, che invece ci sono sempre quando si disputa un incontro. Peraltro – ha sottolineato Cicalone, sentito da Romatoday –  non c'è stato nessuno che ne abbia approfittato per fare delle scommesse”.

Uno degli incontri alla Caffarella

Tra un match e l’altro, disputati nello stile di Kimbo, quindi solo con pugni e con guantini da MMA, più leggeri e di conseguenza anche meno devastanti di quelli impiegati nella boxe, si è visto di tutto. C’è stato spazio per una proposta di matrimonio, con tanto di anello e mezzo di fiori. Proposta andata a segno. E non è mancato neppure il momento “agreste”, dato dal passaggio di un gregge di pecore, che per qualche minuto ha catalizzato l’attenzione di tutti i presenti. Tutto ripreso da decine di persone, sistemate in cerchio intorno agli sfidanti.

Il faccia a faccia durante l'incontro della Caffarella

La presenza dei sanitari

Tra un fuori programma e l’altro, si sono visti una dozzina di “match”, in cui si sono affrontati quasi esclusivamente dei dilettanti. Sono stati disputati davanti un arbitro e tre esperti, una sorta di giuria con il compito d’intervenire per chiedere la sospensione dell’incontro. Cosa successa ogni qualvolta è stata ravvisata una ferita, prontamente controllata dai sanitari de “Gli angeli del soccorso. “C’era anche un’ambulanza, con personale paramedico” ha spiegato Cicalone, testimone e non organizzatore di questo appuntamento all'ombra della Vaccareccia.

Gli incontri alla Caffarella

Niente Fight Club

Per inciso non è la prima volta che a Roma vengono organizzati questi “sparring tra scapoli e ammogliati”. Prima di far disputare degli incontri in un’area privata della Caffarella, analoghi eventi erano stati messi in piedi a Morlupo ed a Ostia. E' la dimostrazione che lo “strelka”, nome che aveva il primo cane russo tornato sano e salvo da una missione intorno alla Terra, sta prendendo piede anche nella Capitale. All'aperto, con personale paramedico, arbitri e giudici pronti ad intervenire per salvaguardare i contendenti. In un contesto tutelato che è ben lontano dall'immaginario del garage clandestino che un erroneo accostamento a Fight club potrebbe generare.

Il pubblico e i combattenti

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