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Tutte le strade portano a Roma: ecco i flussi migratori che hanno cambiato la Capitale raccontati dal Cnr

Il 17 novembre a Testaccio verrà presentato il rapporto curato da Michele Colucci e Stefano Gallo, il primo che analizza la storia dei flussi dal 1870 a oggi

Una città che cambia, si espande e vede crescere il suo numero di residenti: Roma, ancor più da quando è diventata ufficialmente Capitale nel 1870, è sempre stata crocevia di popoli, lingue e culture e ha visto nei decenni una costante migrazione all'interno dei suoi confini, innanzitutto di famiglie, lavoratori e studenti provenienti da altre regioni. Un'analisi di questi cambiamenti è stata raccolta all'interno del volume “Le strade per Roma. Rapporto 2021 sulle migrazioni interne in Italia” (Il Mulino editore) a cura di Michele Colucci e Stefano Gallo, una ricerca dell'Istituto di studi sul Mediterraneo del Cnr che verrà presentata al pubblico mercoledì 17 novembre alle 17 alla biblioteca "Enzo Tortora" di Testaccio. 

Un milione di nuovi romani nel boom economico

Per la prima volta, il rapporto propone ricerche specifiche sui flussi migratori interni al nostro Paese, flussi dalla mole rilevante che hanno accresciuto la popolazione di Roma di circa un milione di persone negli anni '50 e '60 del XX secolo: "Il 58% dei nuovi abitanti - spiega uno dei due autori, Michele Colucci - proveniva da migrazioni interne. Successivamente la crescita si è arrestata, per riprendere nella seconda decade di questo secolo, anche se in modo più contenuto. I residenti sono infatti passati dai circa 2.297.000 del 2011 ai circa 2.848.000 del 2019, un incremento che si deve in maggioranza alle immigrazioni straniere ma per il 12,3% anche alle migrazioni interne".

Le regioni di provenienza

Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, Sardegna, Basilicata, Abrzzo, Marche ma anche Piemonte e Veneto sono le regioni di provenienza della maggior parte di coloro che hanno scelto Roma come città in cui crescere una famiglia, trovare lavoro, studiare grazie alla molteplice offerta accademica. “Non solo immigrazioni dirette verso i quartieri popolari  - aggiunge Stefano Gallo - ma anche legate al ceto medio. Nel libro è presente anche una lunga testimonianza che restituisce la storia di un luogo oggi scomparso: la baraccopoli di Campo Parioli, dove tra gli altri vivevano migliaia di immigrati, nei pressi dell'attuale Auditorium Parco della musica".

Il rapporto pubblicato dal Cnr si inserisce in un più ampio progetto, "150 anni di immigrazioni a Roma capitale: storia, memoria, territori" promosso da Cnr-Ismed con Biblioteche di Roma in occasione delle celebrazioni dei 150 anni di Roma capitale e nella serie dei Rapporti annuali sulle migrazioni interne pubblicati dal 2014 dal Cnr-Ismed. 

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