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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Bufalotta

Fuggita dalla casa popolare per le violenze del marito: il silenzio di Ater le nega la residenza

La storia di una donna di 44 anni che nel 2015 andava in un centro di accoglienza per donne e che dal 2020 chiede il subentro ma non lo ottiene

Scappata dall'appartamento Ater in cui viveva, in seguito alle violenze del marito. Accolta in una casa famiglia insieme alle figlie minorenni. Quando, dopo il decesso dell'uomo fa ritorno nell'alloggio, l'Ater nega il subentro. E adesso Antonella (nome di fantasia) è senza una vera residenza (a parte quella fittizia), risulta alla pari di un'occupante abusiva e non riesce ad ottenere risposte dall'ente proprietario dell'immobile. 

La storia di Antonella, vittima di violenza e ora senza residenza 

La storia arriva dal quartiere popolare tra Tor San Giovanni e Cesarina, periferia del III municipio. Antonella, classe 1978, vive in un appartamento di proprietà Ater insieme al marito, assegnatario dal 2003. Negli anni, però, le cose peggiorano tra i due e lui diventa violento, a quanto viene raccontato non solo con la moglie ma anche con le due figlie nate nel 2006 e nel 2012. Lei denuncia e mentre ci sono le indagini lei si allontana, accolta in una casa famiglia a Forte Braschi, Primavalle. Il marito viene condannato il 16 dicembre 2016 e nel frattempo ad Antonella e alle figlie viene assegnata la residenza fittizia, l'ormai nota "Via Modesta Valenti" che ricevono - non senza difficoltà - principalmente i senza dimora e gli occupanti abusivi. 

La morte del marito e il rientro, ma Ater nega il subentro

A giugno 2020 il marito, diventato ormai ex in seguito a separazione consensuale, muore. Antonella, che per un anno, dopo la casa famiglia, era riuscita a trovare accoglienza in un alloggio "pagato dal Comune", specifica la 44enne a RomaToday, decide di tornare a casa e inoltra istanza di subentro all'Ater. Ma da quanto ricostruiva il legale che assiste la signora, scrivendo a luglio 2021 all'Ater e per conoscenza all'ex sindaca Virginia Raggi, al dipartimento politiche sociali e a quello delle politiche abitative, Ater "non ha dato seguito" nonostante la notificazione con regolare raccomandata. 

"L'ampliamento del nucleo è una evidenza giuridica"

Per il legale l'ampliamento del nucleo familiare - e quindi l'allargamento dei benefici del contratto di locazione anche alla moglie - è "una evidenza giuridica incontrastabile" in ordine agli effetti del matrimonio. Circostanza che però Ater non sembra tenere conto sin dal principio e che impedisce ad Antonella di assumere la titolarità dell'alloggio popolare. 

Le lettere (nel vuoto) di Lega e Pd

A settembre scorso anche il consigliere della Lega in assemblea capitolina, Fabrizio Santori, ha chiesto ad Ater di fornire una risposta: "Si chiedono delucidazioni rispetto alla tematica esposta - si legge nella lettera indirizzata al dg Luca Luigi Manuelli e al presidente Ater Roma Eriprando Guerritore - ricordando anche che non è mai stata data risposta all'intimazione dell'avvocato del 21 luglio 2021 e alla richiesta della commissione politiche sociali del 21 aprile 2022". In quella data, infatti, la presidente Nella Converti (Pd) aveva sollecitato la risoluzione della problematica di Antonella, senza ricevere risposte nei mesi successivi. 

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