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VIDEO | Stefano Dal Corso morto suicida in carcere, ma per la famiglia non è così: "Vogliamo l'autopsia"

La conferenza stampa in Senato insieme alla senatrice Ilaria Cucchi: "Sono ovviamente emozionata perché essere qui oggi significa che la morte di mio fratello e il nostro sacrificio sono stati inutili"

Letto completamente intatto. Un pezzo di lenzuolo ancora attaccato alla grata della finestra. I segni sul collo, ma anche un livido sospetto sul braccio destro. Mentre non esiste alcuna foto che lo ritrae impiccato nella sua cella. Sulla morte suicida del 42enne romano Stefano Dal Corso, avvenuta il il 12 ottobre 2022 nel carcere di Oristano, si accendono i riflettori. Tante, per la famiglia e il suo legale, le zone d’ombra.

Tanto da organizzare una conferenza stampa nella sala Nassirya del Senato della Repubblica stamattina, mercoledì 29 marzo, per chiedere che si proceda con l’autopsia. “Negata malgrado le istanze presentate - dice l’avvocato Armida Decina -. Inoltre hanno chiesto l’archiviazione senza che vengano eseguiti gli esami necessari a stabilire cosa sia successo realmente a Stefano”.

Accanto alla sorella Marisa, in lacrime, c’è Ilaria Cucchi. Oggi senatrice, ma che negli ultimi 13 anni è stata in prima linea ottenendo la verità su suo di fratello: “Possibile che la vita di un detenuto valga così poco? - si chiede la senatrice -. Sarò sempre la sorella di Stefano Cucchi e farò quanto è in mio potere per dare supporto a questa famiglia, ma anche per operate avanti la battaglia affinché l’autopsia sia obbligatoria per le morti avvenute in carcere”.

Stefano dal Corso era del quartiere Tufello. Non a caso accanto alla sorella Marisa c’è Luca Blasi, assessore alla Cultura del municipio III di Roma, mentre mostra le foto che attestano tutte le incognite in questa storia. "Autopsia, verità, giustizia - dice Marisa Dal Corso -. Mio fratello non si è suicidato, non lo avrebbe mai fatto".

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