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Stadio zona franca, senza mascherine e distanziamento. E i tifosi possono tornare facilmente in trasferta

All'Olimpico, prima contro la Fiorentina e poi contro il Trabzonspor, i tifosi della Roma una volta varcato i cancelli hanno messo da parte le mascherine

Calcio 3, Covid 0. Ancora una volta il mondo del pallone torna, per così dire, sul banco degli imputati in tema di materia anti contagio. Dopo la variante Europeo e le polemiche per gli assembramenti durante i festeggiamenti per le vittorie dell'Italia, a luglio i fari si sono accesi anche sulla reunion di tifosi della Roma in piazza per il compleanno del club giallorosso. Ora, a distanza di un mese e con la campagna vaccinale che nel Lazio - c'è comunque da sottolinearlo - ha toccato numeri soddisfacenti, il dibattito è passato sulle regole non rispettate negli stadi.

Tifosi allo stadio senza mascherine

All'Olimpico, prima contro la Fiorentina e poi contro il Trabzonspor, i tifosi della Roma, che pur hanno seguito le regole per entrare nell'impianto, una volta varcato i cancelli hanno messo da parte le mascherine e si sono abbracciati, o seduti vicino. Domani sarà la volta dei tifosi della Lazio ed è facile immaginare che lo scenario possa essere simile. 

Quali sono le regole da seguire

Dopo un anno e mezzo di restrizioni, gli stadi italiani hanno riaperto con una capienza del 50%. Ma quali sono le regole? L'ingresso negli stadi avviene solo con il green pass abbinato ad un documento di identità e ovviamente al biglietto: bisognerà esibire il certificato verde che dimostri l'avvenuta vaccinazione (green pass valido dal 15esimo giorno dopo la prima dose e per 270 giorni per chi ha completato il ciclo), la guarigione dal covid (green pass valido 180 giorni) o l'esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti, per chi non si è ancora vaccinato.

All'interno dello stadio gli spettatori si dovranno disporre a scacchiera, con un seggiolino vuoto tra un tifoso e l'altro. Gli spettatori dovranno quindi indossare correttamente la mascherina, su bocca e naso, all'interno dell'impianto. Regole, documentate da foto e video facilmente verificabili sul web, totalmente ignorate.

Regole non rispettate

Eppure la Roma, ad esempio, nella prima gara di campionato contro la Fiorentina ci aveva provato a catechizzare i suoi appassionati: "I tifosi sono tenuti a osservare tutte le misure sanitarie e le normative in vigore, inclusi i seguenti requisiti: mantenere una distanza di almeno 1 metro dagli altri spettatori; indossare sempre la mascherina (che copra naso e bocca); rispettare il posto assegnato; igienizzare spesso le mani e seguire le indicazioni degli steward", si leggeva sul sito. 

Regole non rispettate. Così come ieri durante la vittoria straripante della squadra di José Mourinho in Conference League. Tifosi vicini, abbracciati, festanti. Come in epoca pre Covid. Il punto non risolto in questo caso, però, è un altro. Chi controlla? È difficile immaginare infatti che gli steward negli stadi, decisamente in sotto numero, possano rimproverare tutti i tifosi "furbetti".

Gli esperti si interrogano e invocano provvedimenti, come ad esempio il Daspo, mentre la Questura oggi ha reso noto di aver sanzionato 22 tifosi che erano all'Olimpico per vedere Roma-Fiorentina: molti di loro si stavano assembrando davanti l'ingresso dello stadio. 

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I tifosi in trasferta

Il ritorno allo stadio dopo le restrizioni dovute alla pandemia, ha portato anche un'altra novità: i tifosi possono tornare nuovamente in trasferta. Lo sanno bene, in questo caso, i 1500 innamorati della Lazio che nella prima giornata hanno applaudito la squadra di Maurizio Sarri, mentre si sbarazzava dell'Empoli. Anche loro, muniti di green pass, hanno potuto assistere alla partita allo stadio comprando il biglietto sui canali autorizzati, su internet e senza tessera del tifosi. Le regole, anche in questo caso, sono chiare: non essendoci divieti di spostamento tra regioni, i tifosi muniti di green pass o tampone negativo possono andare in trasferta occupando il 50% del settore ospiti.

Le trasferte a rischio

Domenica toccherà a quelli della Roma che andranno nell'arena di Salerno, all'Arechi. L'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha etichettato la partita come una di quelle ad "elevato profilo di rischio", eppure le limitazioni per i tifosi più o meno facinorosi sono davvero poche. Per comprare i tagliandi - ormai esauriti per il settore dedicato ai tifosi della Roma - oltre il green pass, bastava essere residenti nella Regione Lazio. Stop.

È questo l'unico vincolo dettato dal dipartimento della sicurezza dell'Osservatorio che ha annunciato come servirà per la partita "un'implementazione del servizio di stewarding e nel filtraggio-prefiltraggio". D'altronde, acquistando on line, la documentazione richiesta è inesistente: "Ho comprato 4 tagliandi per me e i miei amici. Non ho dovuto digitare né tessera del tifoso, né tessera sanitaria. Li ho comprati come se stessi acquistando un biglietto ad un concerto. È stato facile. Certo mi domando come possano essere le trasferte più pericolose sul piano dell'ordine pubblico, o quanto qui a Roma verranno tifoserie calde. Vedremo", racconta a RomaToday un tifoso della Roma che frequenta lo stadio da più di 30 anni". 

Si torna dunque al passato: ogni domenica toccherà al Prefetto e all'Osservatorio vietare o meno le trasferte a rischio. Sperando di non dover raccontare di scontri fuori dagli stadi, o di una curva dei contagi in risalita. 

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