VIDEO | La sfilata degli abiti che salvano l'ambiente firmati dalla sartoria sociale transculturale
Internos, organizzazione umanitaria con sede a Tor Spaccata, ha realizzato i capi nella sartoria sociale che ospita. Le sarte (e le modelle) sono donne vittime di violenza che Internos ha aiutato
Una serata all’insegna della solidarietà e del rispetto per l’ambiente. Nella cornice della Città dell’altra economia hanno sfilato gli abiti di Oso, una linea etica di abbigliamento e sostenibile realizzata da una rete di sartorie sociali di tutta Italia. Una delle associazioni che hanno allestito questa sartoria sociale ha proprio sede a Roma, più nello specifico a Torre Spaccata ed è coordinata da Intersos.
“Stasera lanciamo la linea autunno-inverno di Oso - commenta Valentina Murini, responsabile dello sviluppo sociale territoriale in Italia di Intersos -. Tutti i capi della nostra sartoria sociale transculturale, sono stati totalmente realizzati a mano dalle sarte che sosteniamo con i progetti di aiuto umanitario”. I capi saranno in vendita in tutti i negozi NaturaSì o direttamente presso le sartorie che hanno prodotto il capo.
“Questo è il risultato di mesi di lavoro - racconta Sara Lucchi, responsabile risorse umane di NaturaSì -. Abbiamo creato questa rete per dare vita ad un abbigliamento sostenibile che possa anche dare posti di lavoro a donne vittime di violenza”. Nel corso della serata, a fare da colonna sonora ci ha pensato Enula, ex concorrente di “Amici”, che è anche testimonial di Oso.
“Io ho sempre sognato di utilizzare la mia musica come strumento sociale ed è quello che sto facendo questa sera - spiega Enula -. Voglio fare concretamente la mia parte per dare una mano a salvare il pianeta”. Tutta la linea, infatti, è pensata nel rispetto dell’ambiente: i capi sono realizzati in tessuti naturali quali il cotone Gots (Global Organic Texil Standard), fibra di bambù e di alga.
“Le donne che sfilano stasera - conclude Valentina Murino - sono coinvolte nella nostra attività, sia in sartoria sia nelle attività sociali. Questo è sicuramente un momento di liberazione anche per loro dopo un percorso molto perplesso. Ringrazio NaturaSì che ha messo in piedi questa rete di sartorie, scommettendo sul nostro percorso”.