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La fede calcistica di Sergio Leone fa litigare laziali e romanisti

Il figlio Andrea smentisce Carlo Verdone e i tifosi biancocelesti: "Era romanista"

Quale squadra tifava Sergio Leone? La polemica che è scoppiata sui social e non solo tra tifosi di Roma e Lazio è andata avanti per giorni, scaturita dal murale dedicato al regista e inaugurato pochi giorni fa in via Tor de' Schiavi a Centocelle

L'opera, realizzata da uno degli street artist più quotati del momento, Lucamaleonte, è stata promossa dall'As Roma e da Ater Roma. Un omaggio al maestro che diresse alcune delle pellicole più importanti della storia del cinema italiano e mondiale, come "C'era una volta in America", "Per un pugno di dollari", "Il buono il brutto e il cattivo". Vincitore di un Nastro d'argento e due David di Donatello, Leone morì nel 1989 a soli sessant'anni. 

La diatriba sulla fede calcistica del regista ha visto coinvolti siti d'informazione di parte, emittenti radiofoniche locali, personaggi famosi che Leone lo hanno frequentato quasi quotidianamente e addirittura figli e nipoti. Quando ha iniziato a circolare la foto dello splendido murale, tra i supporters biancocelesti c'è addirittura chi ha gridato al falso storico: "Era laziale, perché quest'opera promossa dalla Roma?". L'equivoco sulle simpatie di Leone vengono alimentate anche da Carlo Verdone, citato da diverse testate giornalistiche che si occupano esclusivamente di Lazio. Nell'ottobre 2021 l'attore e regista romano, che deve il suo successo anche e soprattutto a Leone, raccontò di quando andò con la figlia nella sua casa di Ostia, trovandolo in poltrona ad ascoltare "la sua Lazio alla radio, perché era tifoso della Lazio". 

Ovviamente la testimonianza di un personaggio così "di peso" a Roma come Verdone ha influito molto nel dibattito, ma quasi subito è arrivato lo stop da parte degli eredi del grande regista: "Mi dispiace per voi, ma papà era romanista" ha risposto su Twitter Andrea Leone, il figlio. Confermato poco dopo dalla figlia Flaminia: "Nonno era romanista". Con tanto di racconti delle partite allo stadio Olimpico per vedere la squadra giallorossa. E così anche Verdone ha dovuto scusarsi: "Se lo dice il figlio, faccio un passo indietro". 

Polemica chiusa, dubbi sciolti: l'opera di Lucamaleonte a Centocelle non è un falso storico. E poi avrebbe potuto un tifoso laziale invitare a casa sua Paulo Roberto Falcao, stella della Roma dello scudetto del 1983, per vedere in anteprima uno dei suoi ultimi film? 

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