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Graduatorie case popolari, una sentenza inchioda il comune: i punteggi vanno rivisti

Il Consiglio di Stato ha espresso un parere che va a ribadire quanto già presente nel bando 2012 e nel regolamento regionale del 2000 sulla possibilità di integrare la domanda di assegnazione

Le graduatorie Erp di Roma Capitale ferme al 2012 vanno riviste e i punteggi attribuiti ormai dieci anni fa dall'ultimo bando per l'assegnazione degli alloggi popolari vanno integrati. A dirlo è la sentenza 01239 del Consiglio di Stato, che ha riconosciuto a un richiedente il diritto di vedersi riconosciuto un punteggio maggiore in seguito al sopraggiungere di determinate condizioni. 

Successivamente alla presentazione della domanda, infatti, il nucleo non solo ha iniziato ad essere seguito dai servizi sociali (categoria A2, 17 punti) ma ha ottenuto anche il riconoscimento da parte dell'Asl di "alloggio in stato mediocre", categoria H2, ovvero 5 punti in più da assegnare come da bando. Per questo motivo il comune dovrebbe rivedere la posizione in graduatoria. 

"E' una situazione che riguarda almeno l'80% dei casi che seguo - spiega a RomaToday Fabrizio Ragucci di Unione  Inquilini - . L’applicazione della sentenza da parte di Roma Capitale rivoluzionerebbe le graduatorie. Il sottinteso è che la domanda deve seguire ogni mutamento, sia premiante che penalizzante, come prevede già il bando. A determinarlo è l'articolo 7 del regolamento regionale del 2000, trasferito nel bando comunale all’articolo 6. E' vero che fai la domanda e al momento in cui la fai devi avere determinate caratteristiche, ma va da sé che ogni successiva integrazione può essere richiesta, basta certificarla. Il comune ha sempre fatto finta di non saperlo. Adesso rivedrò tutte le domande, ricontatterò le persone e le informerò che si possono richiedere punti in più".

L'articolo 6 del bando, per l'appunto, recita: “I richiedenti già inseriti nella graduatoria possono trasmettere in ogni momento domanda di aggiornamento della propria posizione qualora, prima dell’assegnazione dell’alloggio, intervengano cambiamenti nelle condizioni per l’attribuzione dei punteggi”. Un passaggio che, come sostiene Unione Inquilini, dal dipartimento politiche abitative è stato sostanzialmente ignorato: "E' qualcosa di previsto dal regolamento regionale numero 2 del settembre 2000 - ribadisce Ragucci - e ripetuto nel bando del 2012, quindi la sentenza del Consiglio di Stato non fa che confermare qualcosa di già assodato. Adesso quello che andrebbe fatto è scrivere meglio le norme, sia nel regolamento regionale sia nel bando, perché spesso in entrambi i casi il modo in cui sono scritti lascia spazio a contraddizioni". 

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