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Seggi elettorali nelle scuole, i presidi di Roma e del Lazio dicono no: "Si usino le caserme"

Nel 2021/2022 sono stati 8 i giorni di lezione persi per amministrative e suppletive. Il 25 settembre chiuderanno ancora, poi ci saranno le regionali a inizio 2023

Dopo le elezioni amministrative dell'autunno 2021 che si sono svolte su due turni e le suppletive per individuare due nuovi deputati - a ottobre per il collegio di Primavalle e a gennaio per quello di Roma Centro - le scuole si trovano nuovamente, a stretto giro, costrette a chiudere i battenti per le politiche del 25 settembre. Una eventualità più che concreta che a molti non va giù, perché in questo caso cadrebbe nemmeno 10 giorni dopo l'inizio dell'anno. 

A RomaToday, la presidente dell'associazione nazionale presidi del Lazio Cristina Costarelli sottolinea l'inopportunità della scelta di utilizzare gli istituti come seggi: "Lo evidenziamo da decenni - sbotta - ma non cambia mai nulla. Non è opportuno, significa sacrificare la didattica per esigenze di altro tipo, il diritto allo studio non dovrebbe essere interrotto". 

Per l'elezione di Gualtieri, oltre a quella dei nuovi onorevoli Andrea Casu e Cecilia D'Elia, le scuole di Roma nel complesso sono rimaste chiuse 8 giorni nell'anno scolastico 2021/2022. In un periodo in cui le famiglie avevano ancora a che fare con le ondate di contagi da Covid 19, la didattica a distanza, le quarantene. Adesso si replica e poi ci saranno le regionali a inizio 2023: "Si individuino altre soluzioni - chiede Costarelli - come per esempio le numerose caserme in disuso, ma anche quelle in uso dove si potrebbero rimediare spazi idonei. Siamo pienamente d'accordo con chi sottolinea l'inopportunità di utilizzare le scuole come seggi". Tra l'altro il contratto degli insegnanti non permette di sfruttare le chiusure elettorali per fare didattica a distanza: "Quindi abbiamo le mani legate". 

Anche l'avvocato Jacopo Marzetti, ex garante regionale dei minori e da novembre 2021 presidente del comitato media e minori, dice no alla chiusura: "Dopo due anni di pandemia ci ritroviamo un'altra volta ad usare le scuole come seggi elettorali - scrive in una nota il professionista, recentemente anche ex commissario straordinario Farmacap -, bloccando di nuovo la didattica in un periodo delicato come questo. Se ne è tanto parlato ma ancora non si è trovata una soluzione. Avremmo potuto pensare di utilizzare le tensostrutture che abbiamo usato per i vaccini".

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