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Scuola, ritorno ad orario ridotto: tra no vax e quarantene non ci sono più prof (e supplenti)

Secondo l'associazione dei presidi "più di 500 insegnanti da sostituire nel Lazio, con il personale non docente arriviamo a diverse migliaia"

Più di 500 insegnanti del Lazio non rientreranno a scuola tra il 7 e il 10 gennaio, la maggior parte di questi a Roma. E' questa la situazione che viene resa nota dall'associazione nazionale dei presidi, per voce del veterano dei dirigenti romani Mario Rusconi: "Tra no vax, soggetti fragili e quarantene - fa sapere Rusconi a RomaToday - sarà veramente molto difficile coprire tutte le cattedre necessarie". 

Insomma, il caos è totale: a Roma la media è di 4-5 professori per ogni scuola senza vaccino o in quarantena. "Aggiungendo il personale amministrativo e altri impiegati - continua Rusconi - si arriva a diverse migliaia di unità da sostituire. E a questo punto dovremo ricorrere alla riduzione dell'orario". Non basterà, quindi, mettere mano alle liste dei laureandi o alle messe a disposizione: "Sicuramente non riusciremo a coprire  tutte le cattedre vacanti - lancia l'allarme il dirigente del Pio IX - soprattutto per quanto riguarda le materie scientifiche alle superiori, è estremamente difficile". Dato confermato anche da Cristina Costarelli, presidente dell'Anp Lazio e dirigente del liceo Newton: "Abbiamo problemi nella sostituzione di docenti di matematica e fisica e alcune classi di concorso nei tecnici e professionali". 

Sul ritorno a scuola in presenza, Rusconi è chiaro: "Noi vogliamo la scuola in presenza - ribadisce - ma per garantirla il protocollo di sicurezza dovrebbe essere adeguato, ma così non è. Ci sono due punti sui quali abbiamo ricevuto solo promesse ma nessun atto concreto: i controlli sui mezzi di trasporto e lo screening a tappeto. Nel primo caso abbiamo contezza di una mancanza di controlli diffusa. Nel secondo, ci è stato annunciato un anno fa, sei mesi fa e il mese scorso un supporto rilevante nel testing soprattutto prima del rientro a scuola dopo le vacanze, ma non è ancora successo. Ora ci dicono che verrà fatto il 6 gennaio, sembra un regalo della Befana, ma non ne siamo sicuri".

Un altro punto lacunoso, per Rusconi, è quello che riguarda l'areazione delle classi: "Ci hanno detto di tenere le finestre sempre aperte - conclude - ma invece della polmonite per il Covid rischiamo un'epidemia di polmonite da freddo. Non tutte le scuole hanno gli aeratori promessi a prezzo calmierato. La scuola in presenza sì, ma alle condizioni giuste". 

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