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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La scuola e il rientro "in assenza": cronaca di un lunedì di passione in piena quarta ondata

Orari ridotti, supplenze, aule mezze vuote con largo impiego della didattica a distanza: ecco come è stato il ritorno a scuola a Roma

Un lunedì di rientro a scuola per niente agevole per gli istituti romani. Con i contagi da Covid 19 in aumento e un ingresso del Lazio in zona arancione che non può essere escluso, i presidi si sono ritrovati a gestire numerose assenze non solo tra gli alunni, ma anche tra insegnanti e dipendenti Ata e amministrativi. Tanto che viene difficile considerare quello di oggi come un ritorno "in presenza". 

I numeri della quarantena al Newton

I dati parlano chiaro, se si prendono in considerazione alcuni licei e istituti comprensivi della Capitale. Al Newton, per esempio, sono ben 100 gli studenti assenti perché in quarantena, con 81 positivi al SarsCov2, 13 prof e 3 amministrativi a casa. "E' una ripresa in presenza, ma a metà - spiega la dirigente Cristina Costarelli a RomaToday - abbiamo dovuto rimandare a casa alcune classi per mancanza di insegnanti, questo non fa altro che confermare la nostra richiesta di didattica a distanza per alcune settimane, al fine di tamponare la situazione in questo periodo d'emergenza". 

"Mascherine, non abbiamo fondi per acquistarle"

Richiesta che la scorsa settimana era arrivata da oltre 200 scuole in Italia, 60 a Roma e anche dall'associazione presidi di cui Costarelli è presidente nel Lazio: "Qui da noi abbiamo docenti che devono fare lezione contemporaneamente a chi è a casa e a chi è a scuola - continua - in una modalità evidentemente non opportuna. Ci sono classi con 5 studenti in presenza e 22 in dad. E poi ci sono ancora temi aperti: la raccolta e la gestione dei dati vaccinali. Chiediamo la predisposizione di una piattaforma tramite la quale si abbiano senza doverli richiedere alle famiglie. Infine le mascherine ffp2: le scuole non hanno i fondi per acquistarle, come garantiamo a tutti di averle?". 

Alla Morvillo i genitori lasciano i bambini a casa

Ancora più indicativa la situazione dell'istituto comprensivo Francesca Morvillo alla Borghesiana: "Su 1.371 alunni frequentanti - ci fa sapere la dirigente, Valeria Sentili - stamattina al ministero ne abbiano comunicati 404 assenti. Alla scuola primaria e alla secondaria di primo grado sono soprattutto positivi o quarantene per contatti stretti con positivi ad alto rischio, mentre alla scuola d'infanzia molti genitori ci hanno comunicato che non porteranno i bambini fino alla fine di gennaio. Tra le 45 e le 50 classi, su un totale di 55, sono in didattica alternativa. Per noi oggi è come se fosse ricominciata la dad, tutti i docenti la stanno facendo e anche alla scuola d'infanzia ho lasciato libere le maestre di attivare la Lead (legami educativi a distanza) mettendosi d'accordo con i genitori". Ventitre gli insegnanti assenti, 8 nel personale Ata di cui la metà solo in segreteria. "Quasi la metà hanno il Covid - conclude Sentili - gli altri si dividono tra chi è in attesa dell'esito del tampone e chi è in malattia per altri motivi. Sospensioni per mancanza dell'assolvimento dell'obbligo vaccinale? No, nessuna". 

La preside del Manin: "No alla dad"

Al Manin, istituto comprensivo dell'Esquilino "c'è il 10% di alunni assenti e altrettanto tra docenti e Ata" ci risponde la preside Manuela Manferlotti, che però specifica: "Io sono per la didattica in presenza - dichiara - perché ci stiamo vaccinando tutti e stiamo tutti convivendo con questa situazione, anche nella scuola primaria il riscontro che ho è di una percentuale di vaccinazioni crescente. La scuola è un servizio fondamentale per le famiglie che non può venire meno". Anche perché, aggiunge Manferlotti "i contagi o le quarantene sono avvenuti prima del rientro, quindi fuori dalla scuola. La situazione è complessa, è una corsa continua, ma si può gestire".

La preside del Peano: "Forte difficoltà nel gestire questo momento"

Percentuali simili allo scientifico Giuseppe Peano, uno dei tre istituti che compone il polo Morandini nel Municipio IX, sulla Laurentina: "Abbiamo circa il 10% di docenti assenti - spiega la preside Fiorella D'Ambrosio - ovviamente con motivazioni di vario genere tra positivi, chi per la dose di richiamo del vaccino, chi in quarantena e chi per motivi non connessi alla pandemia. Percentuale maggiore tra gli studenti, tra il 17 e il 18%, con il 6/7% di questi a casa per Covid. Sapevamo che avremmo dovuto affrontare queste criticità, le abbiamo gestite privilegiando le supplenze con insegnanti di altre materie ma della stessa classe". Sulla richiesta di dad avanzata da molti altri colleghi a Roma, D'Ambrosio risponde così: "Bisogna capire da quale punto di vista ci si approccia al problema: è vero che noi facciamo didattica e il successo formativo è nostro obiettivo primario e i nostri ragazzi vengono da 2 anni di dad che hanno il loro peso - conclude - , ma dobbiamo anche essere messi in condizione di operare in sicurezza e per il loro successo formativo. È veramente difficile come dirigente scolastico prendere una posizione netta, ma senza dubbio la difficoltà di gestire questo momento operativamente è forte". 

All'Avogadro 35 classi su 48 a distanza

Oggi lo scientifico Avogadro nel quartiere Trieste non ha svolto regolarmente lezione: erano tutti in assemblea online, prevista da tempo. "Ma domani 35 classi su 48 saranno in didattica a distanza - commenta all'Adnkronos la preside Katia Tedeschi - con 76 casi di quarantena: 66 positivi e 10 contatti stretti. Numeri incredibilmente aumentati rispetto a prima ed equamente distribuiti fra gli anni di frequenza. Forse visto il galoppo dei contagi e la varietà delle nuove regole sarebbe stata utile qualche settimana di dad generalizzata per tutti. Adesso non so quanto potremo resistere". A via Brenta e via Cirenaica, le due sedi del liceo, se la vedono anche con grossi problemi di spazio: "I due metri di distanziamento per il pranzo e la ricreazione - aggiunge Tedeschi - non sono fattibili nelle aule. Quindi gli alunni mangiano all'aperto e se piove ho comprato due gazebo, oltre ai corridoi. In via Brenta la situazione è più preoccupante perché è un edificio storico, piccolo". Dal liceo Tasso, storico classico di via Sicilia, fanno sapere che "c'è un buon numero di positivi, tra i docenti al 7% circa e il 6% di alunni. Qualche sostituzione l’abbiamo dovuta fare,  qualche classe ha svolto un paio d'ore di lezione per la mancanza di insegnanti. C’è da incrociare le dita per i prossimi giorni".

Gli studenti: "Ritorno tra disservizi e problematiche". 

Anche la rete degli studenti medi di Roma e del Lazio si è fatta sentire durante il primo giorno di scuola dopo le vacanze: "Chi è tornato in classe ha trovato una situazione di disservizi e problematiche - fa sapere il responsabile, Leonardo Soffientini - che mettono in luce ancora una volta la gestione politica e ideologica della scuola. Non si cerca di porre rimedio ai tantissimi problemi che in queste settimane abbiamo sollevato, e invece di cogliere l'opportunità per risolvere quello che forse è uno dei comparti più in crisi del nostro Paese, quello educativo, si cercano ancora battaglie ideologiche su riaperture che nascondono i problemi". Secondo quanto fanno sapere, in quasi tutti i licei si sono registrate assenze per Covid "come Augusto, Russell, Cavour, Virgilio, Margherita di Savoia", solo una minima parte delle scuole da cui sono arrivati feedback: "Sono moltissime le assenze tra alunni - aggiunge Soffientini - sono diverse le classi praticamente dimezzate, e c'è molta paura da parte delle famiglie". In queste ore la rete sta facendo girare un questionario tra tutti gli studenti romani e in base alle risposte finora pervenute "1 studente su 3 si dice molto preoccupato per il proprio stato di salute frequentando in presenza e 1 su 5 preferirebbe o ha preferito rimanere a casa". 

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