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Giovedì, 18 Aprile 2024
Il dietrofront

Scuola, il Governo cambia (ancora) idea: con un solo positivo si resta in classe

Dopo la circolare del 29 novembre che annullava quanto deciso nemmeno un mese prima, ovvero la Dad dal terzo caso di Covid-19, decisivo l'intervento di Figluoloper preservare la didattica in presenza

Dietrofront bis. Il Governo torna sui suoi passi per la seconda volta e ritorna a quanto deciso un mese fa: una classe andrà in quarantena - e quindi passerà alla didattica a distanza - solo dal terzo caso di positività al Covid-19. 

Lunedì 29 novembre in serata i Ministeri della Salute e dell'Istruzione avevano diffuso una circolare nella quale disponevano il ritorno alla didattica a distanza al primo caso di positività al Covid-19 in una classe. Un passo indietro rispetto a quanto invece deciso il 4 novembre, quando sembrava che il protocollo per le quarantene si allentasse un po'. 

Il commissario Figliuolo, però,  ha deciso di intervenire. Come si legge nella nota di martedì 30 novembre sera, infatti, il Ministero della Salute scrive che "in considerazione  della sopravvenuta disponibilità manifestata dalla struttura commissariale di Figliuolo, potrà essere mantenuto il programma di testing per la verifica della positività dei soggetti individuati come contatti di una classe/gruppo, da effettuarsi in tempi estremamente rapidi, tali da garantire il controllo delle infezioni". 

A Roma Today Cristina Costarelli, dirigente scolastico del liceo Newton e numero 1 dell'associazione nazionale presidi di Roma e del Lazio, in realtà aveva accolto con favore il ritorno alle origini: "La prima nota è uscita quando i contagi già stavano aumentando - aveva detto - , è un bene si sia fatto un passo indietro ma ancora meglio sarebbe stato non istituire proprio quel protocollo". Adesso però si torna al punto di partenza, al 4 novembre. In didattica a distanza ci finirà solo chi risulta positivo, tutti gli altri proseguiranno in presenza. 

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