rotate-mobile
Attualità

Metà della classi della regione in quarantena. Contro l'emergenza il Campidoglio chiede una semplificazione

L'assessora Pratelli si rivolge al Ministro: "Bisogna tutelare il diritto allo studio". Report di Cittadinanzattiva: il 45% delle classi in Dad

La situazione nelle scuole di Roma e del Lazio è ormai fuori controllo, o quasi. Secondo quanto emerge dai presidi del Lazio, nella regione la media di classi in didattica a distanza sono tra le 6 e le 7, ovviamente con picchi in positivo e in negativo a seconda delle situazioni. Un quadro che ha spinto anche l'assessora alla Scuola di Roma Capitale, Claudia Pratelli, a chiedere chiarimenti al Governo.

"Semplificare le disposizioni"

"Ci uniamo al grido lanciato dalla Regione perché vi sia una semplificazione delle disposizioni - le parole dell'assessora - . E' evidente che c'è una difficoltà interpretativa che sta generando confusione e moltissimi disagi alle scuole e alle famiglie, riguardo le misure introdotte con il decreto del 7 gennaio con le quali si dispone la sospensione della didattica e la quarantena per il gruppo classe, apparentemente in modo indiscriminato per tutti gli studenti".

"Tutelare il diritto allo studio"

Massima sicurezza sì, ma senza esagerare. perché mandare in isolamento chi non ha avuto un contatto stretto con soggetto positivo nelle 48 ore precedenti "appare in contraddizione con il decreto del 30 dicembre - prosegue Pratelli -, che dispone che la misura precauzionale non si applichi a coloro che, nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione o successivamente alla somministrazione del richiamo, abbiano avuto contatti stretti con soggetti positivi al Covid 19". Ciò che accade è che la sospensione dell'attività in presenza venga estesa a tutti "negando l'accesso alle lezioni presenza a studentesse e studenti che non sono a rischio".  "Dopo due anni di pandemia e didattica a singhiozzo - conclude l'assessora, che si rivolge al Ministro Bianchi - abbiamo già avuto contezza delle conseguenze sul piano dell'apprendimento e su quello psicosociale dei ragazzi e delle ragazze, perciò non possiamo permetterci questa situazione di confusione anche normativa che sta ricadendo tutta sulle spalle del personale scolastico e delle famiglie. Abbiamo il dovere di intervenire per garantire chiarezza e il più possibile, stanti le necessarie condizioni di sicurezza, l'esercizio del diritto alla scuola in presenza”.

Covid, non solo didattica a distanza: a scuola il protocollo manda in tilt i presidi

Il monitoraggio di Cittadinanzattiva: 45% delle classi in isolamento

Nel frattempo, Cittadinanzattiva Lazio ha reso pubblico un report che raffigura un quadro non completo ma indicativo della situazione nella nostra regione. Il monitoraggio, avviato il 12 gennaio e chiuso il 21 gennaio, ha visto partecipare 504 cittadini del Lazio, con Roma a fare da padrone con 454 risposte, seguita da Viterbo con 18, Latina 17, Frosinone 9 e Rieti 2. Quasi il 57% dei rispondenti sono studenti, il 36% genitori, il restante 7% tra docenti e personale scolastico. Secondo quanto emerge, sebbene il 98% delle scuole sia regolarmente aperto, il 45% delle classi è attualmente in isolamento. 

Areatori solo nel 5% delle scuole

Il report espone anche problematiche indirettamente collegate alla pandemia, come per esempio la temperatura molto rigida all'interno delle aule dato l'obbligo di tenere aperte le finestre per far cambiare l'aria: "Ci si ghiaccia con i giacconi addosso - scrive l'associazione - se non addirittura con coperte portate da casa, perché solo il 5% ha provveduto a dotare le aule di sistemi di purificazione o di areazione meccanica". 

Scarseggiano le Ffp2

Inoltre, secondo Cittadinanzattiva Lazio "in pochissime scuole c’è la possibilità di usare sapone o detergenti specifici - si legge nel report -, che d’altronde da anni mancano nei bagni scolastici, poiché si preferisce il ricorso a igienizzanti per le mani, ma solo nel 52% delle realtà. Nel resto (35%) ci si rimette alla buona volontà di alunni e genitori".  Capitolo mascherine: "poco più dell’1% delle scuole fornisce mascherine FFP2 - raccontano i partecipanti al monitoraggio -, mentre la quasi totalità quelle chirurgiche, contestate sia per qualità che per vestibilità dagli stessi utilizzatori, di tutte le età".

"Saltati i monitoraggi Asl"

“Dal quadro che emerge sembra che la scuola sia ferma - commenta Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio -, come altre istituzioni pubbliche, a un modello novecentesco che non risponde più alle esigenze, ai bisogni, alle aspettative dei ragazzi e di chi ci lavora. Ma l’aspetto più preoccupante è la mancanza di sicurezza, e in particolare dal punto di vista strutturale. Dal mese di dicembre il tracciamento dei casi da parte delle Asl è totalmente saltato a causa della variante Omicron. Il sistema di tracciamento ha mandato in tilt i servizi di segreteria delle scuole. Questo non è rintracciabile nel monitoraggio, ma sono informazioni che abbiamo dalle segnalazioni dei cittadini.

Scuola, i presidi "rompono" con le Asl: "Costretti a fare il loro lavoro, adesso basta"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Metà della classi della regione in quarantena. Contro l'emergenza il Campidoglio chiede una semplificazione

RomaToday è in caricamento