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A Roma crescono i casi di scabbia

Continuano a crescere i casi di scabbia nella Capitale. Il contagio ha colpito asili nido, ma anche adulti, Rsa e personale ospedaliero. Il cambiamento climatico uno dei motivi della diffusione della malattia

Continuano a crescere i casi di scabbia a Roma. Nella Capitale si sono registrati diversi casi della diffusione della malattia dovuta ad un acaro parassita che ha colpito bambini dell’asilo nido ma anche adulti, Rsa e reparti ospedalieri. 

La trasmissione è rapida, bastano 15-20 minuti a contatto con una persona infetta e si manifesta con un prurito incessante. Per curarsi bisogna usare unguenti acaricidi che vanno prescritti dal medico. Poi si deve porre attenzione al nucleo familiare e alle procedure di igiene della biancheria con un lavaggio in lavatrice a 50 gradi per 10 minuti, in modo da uccidere l'acaro. Dopo 48 ore dal trattamento la persona è guarita. "Si può continuare ad avere il prurito, ma non deve preoccuparsi", ricorda Enrico Di Rosa direttore del Servizio Igiene e sanità pubblica della Asl Roma 1 intervistato da AdnKronos Salute. 

“Bisogna restare tranquilli e affrontare al meglio la situazione” rassicura il direttore del Sisp che aggiunge: "Negli ultimi anni c'è la tendenza a una crescita dei casi di scabbia. Non è un fenomeno solo italiano anche in Europa c'è una tendenza all'aumento dei casi".

Sulle cause della crescita dei casi Enrico Di Rosa direttore del Servizio Igiene e sanità pubblica della Asl Roma 1, non riesce a dare una spiegazione univoca ma tra i fattori individua sicuramente il cambiamento climatico: "È' un'ipotesi ma non c'è una causa unica. E soprattutto non è più una malattia collegata alle condizioni di indigenza, oggi può colpire tutti".

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