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Sabato, 20 Aprile 2024
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La Sapienza cerca di salvare dalla guerra gli studenti ucraini in Erasmus

Il prorettore alle relazioni internazionali Bruno Botta ha attivati i canali istituzionali. Probabilmente verrà attivato un fondo universitario per prolungare la permanenza dei giovani

Come accaduto ad agosto dopo la presa di Kabul da parte dei Talebani con una raccolta fondi a favore delle studentesse afgane, l'università La Sapienza torna a occuparsi di temi internazionali ed entra a gamba tesa nella crisi che vede l'Ucraina vittima dell'invasione militare da parte della Russia. Il prorettore alle relazioni internazionali dell'ateneo, Bruno Botta, ha attivato i canali istituzionali, ambasciata inclusa, per prolungare la permanenza di cinque tra studentesse e studenti ucraini che a breve dovrebbero concludere l'Erasmus nella Capitale. 

L'obiettivo è quello di finanziare, tramite fondi dell'ateneo, vitto e alloggio per il gruppo di giovani che altrimenti sarebbe costretto a far ritorno in patria in uno dei momenti più bui e pericolosi. "Al momento è stato contattato il programma Erasmus - fa sapere Paolo Brescia, rappresentante degli studenti nel consiglio d'amministrazione della Sapienza - e si sta cercando di capire la modalità, soprattutto di individuare la copertura economica. L'idea di attivare i fondi universitari c'è, sicuramente. Purtroppo un altro gruppo di sei ragazze e ragazzi ha già fatto ritorno a Kiev, il volo era già programmato". 

Ma anche per loro si è attivata la diplomazia. L'intento è organizzare un ponte aereo del ministero, insieme ad altri cittadini e funzionari italiani. 

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