In questo fazzoletto di terra diviso con il vicino comune di Pomezia, nelle ultime settimane non si parla d’altro: “Pronti alle barricate, lo costruissero nel centro di Roma”. E basta fare un giro con Daniela Boccacci, segretaria del comitato di quartiere di Santa Palomba, per capire perché non ne vogliono sentire parlare. Qui, nel corso degli anni, ogni progetto avanzato da Palazzo Senatorio si è trasformato in un problema per gli abitanti di zona: il complesso di case popolari di via dei Papiri, Borgo Solaro, dove vince il degrado e la criminalità. Oppure il nuovo progetto abitativo in via Cancelleria, dove dovrebbero arrivare ad abitare 900 famiglie, tra strade di campagna e capannoni industriali: “Il rischio è che Roma voglia costruire un altro ghetto, dice Boccacci -, ed è per questo che siamo contrari. Oltre al fatto che questa è una zona archeologica importante”.
Se gli abitanti di Santa Palomba sono pochi, accanto a loro c’è il comitato No inceneritore Albano, da anni in trincea per la difesa del territorio: “In linea d’aria dovrebbe sorgere a 4 chilometri dall’invaso di Roncigliano - spiega Loredana Longo del comitato No inc Albano -, ed è per questo che la battaglia contro il termovalorizzatore di Gualtieri è anche nostra, perchè ci consideriamo dello stesso territorio. Siamo molto arrabbiati per questa scelta”.
Due i punti più papali, secondo i comitati, in cui potrebbe sorgere il nuovo impianto Ama: Quarto della Solforatella e tra le vecchie cave di Solforata di Pomezia. In quest’ultimo, una gru al lavoro con le recinzioni da cantiere mette subito in allarme: “Una settimana fa non c’era nulla di tutto questo - dicono -, che siano lavori legati all’impianto?”.