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Il Coronavirus cancella sagre ed eventi folkloristici in provincia di Roma

Sarà un'estate senza sagre? Le Pro Loco continuano a sperare, ma senza aiuti concreti ripartire sarà impossibile

Non solo cinema, teatri, musei. Non solo concerti ed eventi nei locali notturni della Capitale. Il Coronavirus ha bloccato anche tutti gli eventi enogastronomici, folkloristici, storici, tipici del nostro territorio.

Quegli appuntamenti, fiore all'occhiello della nostra Italia, capaci di raccontare un territorio, di animarlo, di rievocare avvenimenti del passato, regalando divertimento, spensieratezza e arricchendo chi li frequenta. Eventi in grado di accendere i riflettori sui comuni più piccoli, sui borghi più belli, sui tesori nascosti della nostra regione.

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Coronavirus, stop alle sagre

Le Pro Loco di tutta Italia sono state fermate dall'emergenza sanitaria, impossibile riattivare le loro attività anche nella fase 2. Gli eventi sono del tutto vietati, anche tra familiari, figuriamoci quelli che richiamano centinaia e centinaia di persone non solo dal territorio interessato, ma anche dai comuni e dalle città vicine, da tutta Italia e - talvolta - persino dall'estero.

E così, dalla fine di febbraio ad oggi, tutte le sagre e gli eventi enogastronomici e folkloristici sono stati annullati, con una perdita non indifferente per i singoli territori, lasciando nella totale incertezza il mondo delle Pro Loco. Romatoday ha raggiunto telefonicamente il presidente dell'Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d'Italia) Antonino La Spina, per fare il punto della situazione e capire se si sta ipotizzando una ripartenza e in che modi e tempi.

“Molto probabilmente, la ripartenza degli eventi enogastronomici e non solo potrà essere immaginata nella ipotetica fase 3. I nostri eventi - ha detto Antonino La Spina a Romatoday - dalle sagre alle feste, prevedono lo stare insieme, non possono esistere senza mettere nello stesso posto tante persone. Impossibile pensare una sagra, ad un evento folkloristico mantenendo il distanziamento sociale. Non appena sarà consentito, speriamo prima possibile, i volontari delle Pro Loco torneranno ad animare i territori, organizzare eventi ed iniziative”.

Antonino La Spina ha inoltre spiegato a Romatoday le richieste che, in questa fase di totale incertezza, Unpli sta avanzando al ministro Franceschini: “Chiediamo di creare un fondo di garanzia che ci dia la possibilità di programmare degli eventi, in modo da poter essere pronti a ripartire quando sarà possibile. Mentre prima riuscivamo a coprire le spese delle manifestazioni con una parte di autofinanziamento, da oggi in poi, con il calo naturale che ci sarà negli eventi, le nostre associazioni avranno necessità di garanzie per poter gestire qualsiasi appuntamento”.

Qualora questo non venisse preso in considerazione, aggiunge La Spina, ci sarebbe un blocco totale dell’animazione territoriale, con gravi conseguenze per il turismo e per le strutture ricettive di tutta Italia.
Il Coronavirus ha bloccato un numero considerevole di eventi, sottolinea il presidente Unpli: “Per dare un numero approssimativo, abbiamo bloccato in due mesi circa 10-15 mila eventi”.

Un'estate senza sagre a Roma e nel Lazio?

Lo stop a sagre ed eventi tradizionali grava molto su tutto il territorio romano e laziale. A primavera inoltrata e con l'estate alle porte, questo sarebbe stato il momento più fecondo per il settore anche a livello regionale. Tra le più famose sagre in programma - anche questa annullata per cause di forza maggiore - la "Sagra del pesce - Festa delle tradizioni marinare della Città di Fiumicino". Un evento che ogni anno si svolge nel mese di giugno, organizzato dalla Pro Loco Fiumicino. Un appuntamento nato nel 1970 su idea di alcuni pescatori locali e che quest'anno compie 50 anni.

"La sagra del pesce prevista a metà giugno non si farà - ha detto a Romatoday Giuseppe Larango, presidente Pro Loco di Fiumicino - cercheremo di posticiparla ma non vogliamo annullarla. Questa è la nostra 50esima sagra, una ricorrenza importante che cercheremo di festeggiare". Il presidente della Pro Loco Fiumicino ci spiega che in un mese la sagra del pesce può essere organizzata, magari adattandosi sui prodotti da scegliere e senza poter pretendere i prezzi migliori. E, non appena arriveranno aperture da parte del Governo, si dice pronto a mettere su questo evento così caro a tutto il territorio. Larango è consapevole, però, che per organizzare una sagra di tale portata è fondamentale il riscontro di pubblico: "Questa è la sagra che come Pro Loco ci impegna di più economicamente, se non c'è gente che viene diventa una carneficina".

Nei mesi di aprile e di maggio, fortunatamente, la Pro Loco Fiumicino non ha avuto gravi perdite economiche, poiché gli eventi in programma prevedevano costi minimi, ma lo slittamento (o nel peggiore dei casi l'annullamento) della Sagra del Pesce vorrebbe dire perdere una cifra consistente, di circa 15mila euro, ci dice Larango facendo dei rapidi conti: "E' senz'altro l'evento più importante dell'anno, quello che ci finanzia anche altre attività. Abbiamo il riscontro di un pubblico pagante, questo ci permette di ripagare le spese e di fare una cassa per tutti gli altri eventi culturali dell'anno". Non solo, come Larango ci tiene a sottolineare, la Sagra del Pesce di Fiumicino è fondamentale per l'economia del mondo del pescato: "Vanno via 20 quintali di pesce in 3 giorni". 

Ad oggi le Pro Loco del Lazio, come quelle di tutta Italia chiedono aiuti da parte del Governo perché da sole non possono resistere. "Ad oggi se non c’è un intervento pubblico diventa impossibile pensare ad un futuro". 

Il Coronavirus ha fatto slittare anche un altro evento molto atteso della primavera. Parliamo di “Borgo di Vino”, appuntamento enologico, organizzato dal Comune di Nemi  e CastelliExperience che si sarebbe dovuto svolgere dal 22 al 24 maggio. La sesta edizione della manifestazione nel cuore dei Castelli Romani è stata posticipata in autunno.

"Purtroppo l’emergenza Covid-19 e le nuove disposizioni date dal Governo per la fase 2 - fa sapere l'amministrazione comunale di Nemi - ci costringono a posticipare l’evento in autunno. L’evento da anni raccoglie migliaia di visitatori nel centro storico di Nemi che ha ideato insieme a Castelli Experience questo format vincente". 

Il successo riscosso dall'iniziativa nelle scorse evizioni aveva reso possibile la diffusione anche nel resto d'Italia, attraverso un viaggio itinerante, ma il Coronavirus - almeno per il momento - ha bloccato tutto.  L’Amministrazione Comunale è già a lavoro per affrontare al meglio la fase 2 di questa emergenza e trovare le soluzioni più adatte allo svolgimento delle iniziative turistiche che vedono Nemi protagonista in estate e in autunno. Al momento in bilico anche l'altro evento simbolo della città: la famosa Sagra delle Fragole

Le Pro Loco restano unite per resistere all'emergenza

In attesa che il Governo e le autorità competenti prendano in considerazione le esigenze delle Pro Loco, l’Unpli sta facendo di tutto per tenere unite e di sostenere tutte le Pro Loco regionali: “Stiamo animando tutte le nostre associazioni - conclude La Spina a Romatoday - che in questa fase si vedono un po’ preoccupate. Abbiamo messo le nostre associate in condizioni di potersi in ogni caso incontrare in modalità telematica, parlare, programmare, pensare al futuro. Allo stesso tempo abbiamo messo a disposizione delle Pro Loco una piattaforma di formazione avanzata nel digital marketing, per consentire a tutti i volontari di formarsi sui temi più importanti del “Digital” al fine di valorizzare eventi e territori nel miglior modo possibile. Allo stesso tempo stiamo organizzando dei webinar durante i quali verranno trattati importanti argomenti utili al corretto svolgimento dell'attività associativa”.

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