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Roma-Viterbo, i comitati presentano il conto alla Regione

Faccia a faccia tra gli utenti della Ferrovia Roma-Nord e i Comuni coinvolti, richiesti maggori investimenti sulla linea e l'impegno concreto delle amministrazioni contro i disservizi. Prima buona notizia, dal 9 novembre saranno reintegrati in servizio di 8 treni extraurbani e 16 corse urbane

Troppe scuse e troppe attese sulla Roma-Viterbo, su cui i pendolari segnalano da settimane un drastico peggioramento del servizio. Per questo motivo il Comitato pendolari Ferrovia Roma-Nord ha sostenuto il 4 novembre un incontro con i sindaci dei Comuni di Riano, Morlupo, Sacrofano, Rignano Flaminio e Castelnuovo di Porto, per tirare le somme sullo stato della linea e da dove ripartire per garantire il servizio minimo agli utenti del quadrante Nord di Roma. 

Una presa di posizione e un elenco di punti su cui intervenire distinguendo tra i problemi immediati, che affliggono studenti e lavoratori, e interventi a lungo termine con l’istituzione di un “Osservatorio dei sindaci” di comune accordo con la Regione, per monitorare i disservizi quotidiani e lo stato dei lavori di raddoppio sulla linea. Tra le proposte, maggiori investimenti da parte della Regione Lazio e chiarimenti sul passaggio che vedrà il 1 gennaio 2022 il la Roma-Viterbo sotto Cotral.

Macchinisti in formazione, meno corse e più assembramenti durante le attese

A istigare la rabbia dei pendolari è soprattutto la mole di ritardi e di soppressioni che ogni giorno caratterizzano il bollettino di viaggio. Una parte di questa situazione, come già raccontammo su Roma Today, dipende dai corsi di formazione sostenuti in questo periodo dal personale della Roma-Viterbo, sollecitati da ATAC e obbligata a sua volta da ANSFISA, agenzia nazionale ferroviaria, per il rilascio dell’abilitazione alla conduzione dei treni entro e non oltre il 31 dicembre 2021.

La riorganizzazione del personale ha portato così alla media di 50-70 soppressioni al giorno. Minore è il numero delle corse disponibili, maggiore è il rischio che corrono però i viaggiatori, facendo sì che nei treni e nelle stazioni aumentino pericolosamente gli assembramenti, in attesa del primo convoglio disponibile.

Gli studenti bocciano la Roma-Viterbo, troppi ritardi per andare a scuola

“La prima proposta è rivedere da subito i percorsi e gli orari dei bus Cotral e delle corse bus private in modo da interagire maggiormente con i comuni di Morlupo e di Monterotondo e portare un maggior numero di studenti negli istituti superiori di quei comuni, evitando loro i continui ritardi in ingresso”, hanno chiesto i Comitati alla Regione Lazio e ai Comuni su cui stoppa la linea.

Molti comuni attraversati dalla Roma-Viterbo usufruiscono infatti di bus o navette sostitutive dalle stazioni ferroviarie, ma le partenze spesso non coincidono con l’arrivo dei treni. A soffrire dei ritardi e di un collegamento ferroviario stabile sono così soprattutto gli studenti, con conseguenti ritardi a scuola e impossibilità a seguire le lezioni.

Convocazione periodica di un “Osservatorio dei Sindaci”

È stato chiesto inoltre ai sindaci di farsi parte attiva verso la Regione Lazio rilanciando la convocazione di un “Osservatorio dei Sindaci“, un tavolo di confronto periodico tra le amministrazioni locali e quelle regionali.

“Per stessa ammissione di alcuni primi cittadini è stato riconosciuto come uno strumento meramente consultivo e quindi non decisionale, per certi versi un po’ fallimentare per i due scopi che si prefiggeva: il controllo dei lavori di raddoppio della ferrovia e del rispetto dell’orario di servizio ferroviario”, ha sostenuto il Comitato durante l’incontro.

I Sindaci stessi si sono presi l’impegno di chiedere a che punto siano i lavori di raddoppio della ferrovia nel tratto tra Riano e Morlupo, e lo stato della gara per la predisposizione al raddoppio nella tratta Montebello-Riano e Morlupo-Civita Castellana. 

Più controlli nelle stazioni e nei parcheggi di scambio

Occhi puntati anche sulla situazione dei parcheggi di scambio, con particolare evidenza su quello di Montebello, il cui sottopasso da anni verte nel degrado. “Sappiamo tutti che quella stazione oltre ad essere un nodo di scambio fondamentale, serve il cimitero di Prima Porta, il più grande d’Europa. E non riusciamo a capire come si possa tenere una stazione e un parcheggio in quel modo orrendo: senza presidio, senza controllo, senza pulizia”, hanno esposto i pendolari a Regione e Comuni.

8 treni in più in servizio dal 9 novembre

Se i tempi per ogni treno si attestano oggi sui 35-40 minuti, per i pendolari arriva forse una notizia positiva che potrebbe alleggerire le attese in banchina. È di poche ore fa un fonogramma epistolare interno di Atac che certifica la reintroduzione in servizio di 8 treni extraurbani e 16 corse urbane, favorendo così una maggior frequenza dei treni sulla linea.

I quattro treni verranno reintrodotti a partire da martedì 9 novembre, 4 tra le stazioni Flaminio e Catalano, altri 4 tra il capolinea Flaminio e la fermata S. Oreste.

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