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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La storia di Tommaso, nato al Gemelli dopo un eccezionale intervento

Tommaso è stato operato alla 26ima settimana di gravidanza, con una tecnica di open surgery

E' stato effettuato al Gemelli un eccezionale intervento di correzione della spina bifida in utero alla ventiseiesima settimana di gravidanza. A realizzarlo è stata un'equipe composta da ginecologi ostetrici e neurochirurghi della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e dell'Università Cattolica. Il bambino, al quale è stato dato il nome di Tommaso, è nato qualche giorno fa e sta bene.

Ora proseguirà le cure presso il Centro spina bifida del Gemelli, struttura di riferimento nazionale. Tommaso, spiega la nota ufficiale, era affetto da una grave forma di spina bifida, il mielomeningocele, caratterizzata dalla mancata chiusura del tubo neurale a livello lombosacrale, con protrusione delle meningi e del midollo spinale a tale livello.

Tommaso, si legge sul sito ufficiale del Gemelli, è stato operato alla 26ima settimana di gravidanza, con una tecnica di open surgery. Dopo la delicatissima anestesia, affidata al dottor Stefano Catarci, il professor Marco De Santis, coadiuvato dalla Professoressa Lucia Masini, hanno effettuato l’intervento ostetrico.  Gli  ostetrici hanno inciso l’addome della mamma, con un taglio cesareo modificato e hanno esteriorizzato l’utero sul quale è stata praticata un’incisione di 8 cm, facendo grande attenzione a non tagliare in prossimità della placenta, per evitarne il distacco che avrebbe compromesso il prosieguo della gravidanza. Dopo l’apertura del sacco amniotico (il liquido amniotico verrà in seguito sostituito con soluzione fisiologica prima di richiudere) gli ostetrici sono arrivati così al bambino. E qui è iniziata la fase neurochirurgica dell’intervento affidata al professor Gianpiero Tamburrini, responsabile della UOC di neurochirurgia infantile della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e al dottor Luca Massimi.

“Abbiamo eseguito la procedura neurochirurgica standard – ricorda il dottor Massimi - la migliore per la riparazione di un mielo-meningocele, che non si discosta molto da quella che viene normalmente effettuata dopo la nascita del bambino. In visione microscopica, abbiamo riparato il mielo-meningocele, cioè la ricostruzione del midollo che è letteralmente aperto e malformato in questi casi. Lo abbiamo quindi riallocato nel canale spinale e abbiamo infine effettuato la ricostruzione del piano meningeo e della cute. “Questo intervento - aggiunge il professor Tamburrini - durato nella fase neurochirurgica 35-40 minuti, ha consentito al piccolo Tommaso di avere il suo midollo protetto già nella vita in utero. Alla nascita abbiamo avuto modo di verificare che la cicatrice è perfettamente integra, che ha ben tenuto e ha protetto il midollo del bambino”. 

L'équipe ostetrica ha quindi ricucito il sacco amniotico e, a strati, sia la parete uterina che la parete addominale della mamma. E’ il primo intervento di questo tipo effettuato in utero al Gemelli e uno dei primissimi in Italia. L’équipe del Gemelli nell’estate del 2018 aveva effettuato un training apposito presso l’Università Paulista di San Paolo (Brasile), considerato il centro di riferimento mondiale per questi interventi (oltre 300 quelli all’attivo finora), con il professor Sérgio Cavalheiro (neurochirurgo) e il professor Antonio Fernandes Moron (ostetrico del dipartimento di medicina fetale). 

La zona da operare sulla schiena di Tommaso era un’area di appena un paio di centimetri, un sacchettino di meningi e liquido cefalorachidiano da rimuovere, per poi procedere alla chiusura di quel tratto di tubo neurale che non si era saldato, come una chiusura lampo rimasta aperta nel tratto finale. Tommaso è nato con un taglio cesareo alla 35ima settimana. E al posto di quel tratto di chiusura lampo inceppata, solo una piccolissima cicatrice, una sottile linea bianca, già quasi invisibile ma che ha protetto il midollo spinale del piccolo durante la gravidanza e il parto. 

La notizia è stata commentata anche dall'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato: “Voglio rivolgere un plauso e un ringraziamento all’equipe multidisciplinare del Policlinico Gemelli che ha realizzato un intervento eccezionale nel suo genere e tra i primi in Italia. Il Covid non ferma l’attività del Servizio sanitario regionale”.

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