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Attualità Montespaccato / Largo Flanagan Edoardo Giuseppe

Dalla squadra di calcio all'emporio solidale, Bastogi va oltre "il gatto in tangenziale"

Un progetto di Aurelio in Comune finanziato dalla Fondazione Charlemagne dà vita ad una struttura solidale che coinvolge decine di famiglie e porta il nome di Bastogi fuori dai confini dei 6 palazzi

Venticinque ragazzi dai 16 ai 25 anni compongono la prima squadra di calcio di Bastogi. Il progetto, chiamato "Santa Maradona", è stato ideato da Aurelio in Comune (associazione che vanta anche due consiglieri nel parlamentino del XIII) grazie al supporto economico e logistico della Fondazione Charlemagne. Giocheranno in Terza Categoria e il campo per le gare casalinghe e gli allenamenti non è in un posto a caso: via Cardinal Domenico Capranica, impianto del Tanas, nella strada dello sgombero dell'occupazione abusiva dell'ex scuola Don Calabria. 

Dalla squadra di calcio al "social market" in collaborazione con Nonna Roma e i mercati

Ma il pallone non sarà l'unico strumento tramite il quale rompere i pregiudizi e aiutare una realtà sociale che fa fatica ad uscire dagli stereotipi. Infatti, con lla collaborazione di Nonna Roma, verrà aperto anche un "social market" in largo Flanagan, nei locali messi a disposizione dalla Chiesa Evangelica: "Abbiamo pensato a questo emporio - spiega a RomaToday Michele Gambirasi, referente del progetto per Aurelio in Comune - perché dal 2020 forniamo supporto alimentare a 65 famiglie in tutto il territorio, 20 delle quali vivono a Bastogi. Con questo spazio, circa 30 mq, diamo loro la dignità di acquistare beni alimentari di cui necessitano ma senza spendere soldi, bensì consumando dei punti che vengono assegnati a ogni nucleo in base al reddito, alla numerosità e ad altri parametri". I prodotti freschi arriveranno dalle forniture del Banco Alimentare, ma anche dalle eccedenze del mercato Urbano II e dai coltivatori diretti di Acquafredda, nel Mercato del Parco a Val Cannuta. 

Lo sportello per il diritto alla casa con Action

Ci sarà poi uno sportello dedicato al diritto alla casa, in collaborazione con Action. E non solo: "Abbiamo deciso di aprire un fondo mutualistico per le emergenze sanitarie - prosegue Gambirasi - necessità che ci è stata palesata dalle suore che vivono a Bastogi, fanno parte di una congregazione che sceglie di vivere nelle preriferie più estreme". 

La presentazione dell'Asd Bastogi il 2 ottobre

Dicevamo della squadra. A sponsorizzarla è il progetto Periferia Capitale della Fondazione Charlemagne: "Vogliamo portare il nome di Bastogi al di fuori delle sei palazzine che compongono il quartiere - continua Gambirasi - andando oltre la nomea che si è fatto. Il nucleo principale della squadra è composto da ragazzi di Bastogi, mentre ad allenare i ragazzi sono Piero Renda e Raffaele Piedepalumbo. La squadra verrà presentata il 2 ottobre alle 18 in largo Flanagan, sede del social market, alla presenza dell'assessora a scuola, lavoro e formazione di Roma Capitale Claudia Pratelli, della consigliera regionale Marta Bonafoni, del presidente della commissione sport in Campidoglio Ferinando Bonessio, del presidente di Nonna Roma Alberto Campailla, dalla portavoce del forum terzo settore Lazio Francesca Danese e della consigliera delegata della Fondazione Charlemagne Stefania Mancini. "Il nostro orizzonte sociale è la periferia - fanno sapere da Charlemagne - e Bastogi è una periferia con una narrazione distorta, con invece energie sociali ricchissime che se messe insieme cambiano il volto di questi luoghi". 

Il lavoro di Fondazione Charlemagne per le periferie romane

Come funziona il sostegno della Fondazione? A spiegarlo è Domenico Chirico, esperto di programmazioni sociali: "A ogni partner riconosciamo un finanziamento medio di 40.000 euro - dice a RomaToday - che vengono utilizzati autonomamente, previa presentazione di un bilancio preventivo. E sono loro che dicono a noi in che modo possono essere utili sul territorio, non il contrario. Oltre a questo, offriamo un pacchetto formativo a scelta del partner. C'è chi ha chiesto di essere formato sulle dipendenze, chi sulla violenza di genere, chi molto più banalmente su come amministrare i progetti. Dopodiché, se il partner è abbastanza strutturato e competente sulla progettazione, la Fondazione si offre per co-finanziare i progetti da presentare a ministeri, regione o Unione Europea. In aggiunta a tutto ciò, se il partner in questione partecipa a festival culturali/musicali o è vincitore del bando per l'estate romana, noi mettiamo un budget per finanziare specifici progetti". Ovviamente con la periferia al centro. 

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